Sono passati 10 anni dalla tragedia della Costa Concordia, durante la quale 32 persone persero la vita a causa del naufragio della nave da crociera della compagnia di navigazione Costa Crociere al largo dell’isola del Giglio. Arriva, con mesi di ritardo, la notizia che la Corte europea ha rigettato il ricorso presentato da Francesco Schettino, capitano dell’imbarcazione condannato a 16 anni per la morte dei passeggeri e membri dell’equipaggio.
“La Corte giudica, alla luce dell’insieme degli elementi in possesso, che i fatti denunciati non rivelano alcuna apparente violazione di diritti e libertà“, sentenzia la Corte di Strasburgo. Il ricorso alla corte europea era stato presentato a gennaio del 2018, dopo che la Corte di Appello di Genova aveva respinto la richiesta di revisione del processo.
L’avvocato Saverio Senese, che da anni rappresenta Schettino in tribunale, aveva sostenuto che le sentenze dei tribunali italiani fossero in parte influenzate dall‘esposizione mediatica di Schettino. Di diverso avviso la giudice Alena Polackova, che non ha riscontrato nella vicenda giudiziaria dell’uomo alcuna violazione dei suoi diritti umani.
La decisione di Strasburgo, secondo i documenti, risale al 13 gennaio 2022, un giorno dopo il decimo anniversario della tragedia, ma la sentenza è stata consegnata all’avvocato dell’ex capitano solo ad inizio luglio, e dopo sollecito dei suoi legali. L’avvocato Senese ha chiesto spiegazioni alla Corte europea, chiedendo “gli estremi della raccomandata e le generalità di chi l’avrebbe ritirata, per conto e in nome del sottoscritto, visto che io non ho ricevuto alcuna missiva del 20 gennaio 2022“.
Il legale annuncia la sua intenzione di esporre il caso alla procura, mentre la difesa è ancora in attesa della decisione della Cassazione sul ricorso presentato. Schettino, processato per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio e abbandono di nave, si trova presso il carcere romano di Rebibbia, dove beneficia di permessi per la libera uscita.