Così ho visto morire Kabul. L’ articolo di commiato di Gino Strada che ci lascia improvvisamente

Questa mattina un articolo a sua firma per La Stampa sulla situazione in Afghanistan e poche ore la tragica notizia della sua morte improvvisa. Ci lascia così Gino Strada.

Così ho visto morire Kabul. L’ articolo di commiato di Gino Strada che ci lascia improvvisamente

Gino Strada se n’è andato, in silenzio…

Stamani un suo articolo, l’ ennesimo sulla tragica situazione a Kabul, e poi la notizia : se n’è andato un grande medico chirurgo che ha speso la sua vita a salvare , curare ed operare i più fragili spesso in terre devastate dalle guerre.

Nel 1994 aveva fondato insieme a sua moglie e ad alcuni colleghi la Ong Emergency e , da allora a oggi, con Emergency ha operato il 18 paesi del mondo assicurando cure mediche e chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre e della povertà.

Si è spesso distinto per aver assunto toni forti nel criticare i governi italiani, la corruzione nella sanità, la gestione dell’ immigrazione, l’attività dell’Unione Europea, il commercio delle armi e gli interessi economici dietro le guerre. Una voce libera , slegata dagli interessi partitici ma comunque spesso al centro del dibattito pubblico. È stato, per esempio, fatto il suo nome come commissario alla Sanità in Calabria ma non ha esitato un attimo ad esprimere quello che pensava sottolineando che non avrebbe mai tradito i suoi ideali.

Il fondatore di Emergency ci ha lasciato all’età di 73 anni, all’ improvviso, e ha lasciato una pesante eredità a sua figlia Cecilia cui spetterà il compito di continuare a sostenere le sue iniziative umanitarie nel mondo. Un uomo che si è battutto per i diritti e la giustizia e che ha avuto  sempre uno sguardo duplice. Nel suo ultimo articolo odierno ha concluso dicendo “gli ospedali e lo staff di Emergency – pieni di feriti – continuano a lavorare in mezzo ai combattimenti, correndo anche dei rischi per la propria incolumità : non posso scrivere di Afghanistan senza pensare prima di tutto a loro e agli afghani che stanno soffrendo in questo momento, veri eroi di guerra” Ciao Gino, primo eroe moderno. Ti ricorderemo per sempre.

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