Cosenza, recluso in casa da 2 anni: per Lello si riaccende la speranza

Lello Calabrese è un uomo in carrozzina che da 2 anni vive da recluso in casa sua perché l'ascensore installato nello stabile in cui vive a Tortora (Cosenza) non dispone del certificato di collaudo.

Cosenza, recluso in casa da 2 anni: per Lello si riaccende la speranza

Probabilmente entro Natale Lello potrà riappropriarsi finalmente della sua libertà, usufruendo di un nuovo ascensore. La drammatica storia di Lello Calabrese sembra poter avere, dunque, un lieto fine.

L’uomo in carrozzina da 2 anni vive da recluso in casa sua perchè l’ascensore installato nello stabile in cui vive, una palazzina popolare alla periferia di Tortora, in provincia di Cosenza, non dispone del certificato di collaudo.

La vicenda

Un responsabile Aterp (ente proprietario degli alloggi), durante una diretta di Pomeriggio 5, ha voluto approfondire la vicenda già denunciata da Fanpage, inviando i suoi cronisti sul posto. Raggiunta telefonicamente dalla redazione, in serata, Pina Lotti, moglie di Lello, è ancora emozionata per la visita ricevuta nel pomeriggio di un ingegnere e di un tecnico dell’Aterp che hanno fatto un nuovo sopralluogo per ispezionare l’impianto.

Sembrerebbe la volta buona questa, per risolvere una volta per tutte la questione e dare al povero Lello e sua moglie una vita dignitosa. Gli incaricati Aterp hanno assicurato che monteranno un impianto ex novo, in modo che l’ascensore possa essere usato da subito. Insomma, per Lello e la sua Pina il prossimo Natale potrebbe essere davvero speciale.

Finora, sin da quando il 55enne è stato colpito da una grave malattia e costretto a spostarsi su una sedia a rotelle, è sempre stata Pina a caricarselo in spalla quelle rare volte in cui il marito doveva uscire per delle necessità, ad esempio per l’effettuazione di controlli medici. Pina, avendo un corpo esile, negli ultimi mesi è precipitata 2 volte dalla scale, finendo a faccia in giù.

Il sindaco di Tortora, Antonio Iorio, ha avviato da tempo un dialogo con l’Aterp, anche se l’ascensore è rimasto finora inutilizzabile. Grazie alla denuncia di Fanpage, sembra che la vicenda sia arrivata a una svolta. I due coniugi non nascondono la loro felicità ma preferiscono andarci cauti e vigili, con la speranza che alle parole conseguano, stavolta, i fatti.

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