Quella che sto per raccontarvi è la storia di un ragazzo ferito due volte, fisicamente e psicologicamente. Parlo di Emanuele, 14enne di Castrolibero, in provincia di Cosenza, che lo scorso ottobre è stato massacrato, con un pugno alla testa, all’uscita di scuola, vittima di un bullo.
Il rientro a scuola del giovane, che frequenta il primo anno del liceo scientifico “Valentini di Castrolibero, non è stato come i suoi genitori se lo aspettavano, anzi tutt’altro. Nessuno striscione di “bentornato” ,nessuna parola di conforto o un segno di gioia, nessuna pacca sulla spalla.
Il dolore dei genitori di Emanuele
Intervistata da Fanpage, mamma Adele racconta: “Siamo rammaricati, ci aspettavamo maggiore calore dalla scuola, un’accoglienza diversa. Nostro figlio in questo momento ha bisogno di sentirsi protetto, al sicuro”. Il rientro a scuola è avvenuto nel silenzio e nell’indifferenza dei presenti. Nemmeno l’istituto, che era a conoscenza del ritorno di Emanuele, si è fatto carico di un’iniziativa che potesse “celebrare” il suo rientro.
Il 14enne ha varcato il cancello dell’istituto intorno alle 9 del mattino, tornando per la prima volta sul luogo dell’aggressione, in compagnia del papà Fabio e di 3 carabinieri, che l’hanno scortato fino al cortile. Poi il luogotenente Vincenzo Cozzarelli lo ha accompagnato fino all’ufficio di presidenza, accolto dal sindaco Giovanni Greco, e poi ancora in aula, dove Emanuele è stato applaudito.
Il pestaggio
Il 4 ottobre scorso, dopo una normale giornata di scuola, nel cortile dell’istituto superiore “Valentini”, si è consumato l’atto disumano. Emanuele è stato sorpreso da un pugno, sferrato da un suo coetaneo.Subito dopo aver ricevuto il colpo, il 14enne si è accasciato al suolo, riportando ferite al volto e all’interno della bocca.
Il tutto è avvenuto sotto gli occhi dei molti presenti, rimasti impassibili alla scena, con il padre che lo aspettava pochi metri piu avanti per ritornare a casa. L’intera scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza e quel terribile video, prelevato, è ora al vaglio degli inquirenti.
Nonostante il presunto aggressore sia stata individuato e denunciato alle autorità giudiziarie, per Emanuele è ancora lunga la strada da percorrere perchè il ragazzino si trova a fare i conti con altri coetanei, presumibilmente coinvolti nel pestaggio e che frequentano lo stesso istituto. Gli inquirenti non hanno dubbi, ritenendo che in questa storia non ci sia solo un esecutore, ma anche dei mandanti. Saranno le indagini in corso a rivelare i loro nomi e a fornirci ulteriori elementi, utili a ricostruire l’accaduto.