Coronavirus, uno studio rivela le stime per la fine dell’epidemia in Italia

Uno studio condotto dall'Einaudi Institute for Economics and Finance, mostra le tre date in cui in Italia si potrebbe raggiungere l'obiettivo "contagi zero" per quanto concerne l'epidemia da Covid-19.

Coronavirus, uno studio rivela le stime per la fine dell’epidemia in Italia

In Italia l’epidemia da Coronavirus scenderà in maniera graduale fino a scomparire del tutto. Lo ha rivelato uno studio diretto dall’Einaudi Institute for Economics and Finance, istituto che fu fondato dalla Banca d’Italia. Tale ricerca mostra le tre date in cui nel nostro Paese si potrebbe raggiungere l’obiettivo fondamentale “contagi zero“, basandosi sui dati statistici forniti dalla Protezione Civile.

L’epidemia raggiungerà il suo picco più elevato a inizio aprile ma potrebbe finire tra il 5 e il 16 maggio. Stando all’Eief, le prime regioni che usciranno dal tunnel dell’epidemia sarebbero il Trentino Alto Adige (6 aprile), seguito dalla Basilicata, Umbria e Liguria (7 aprile). Subito dopo ci sarebbe la Valle d’Aosta che potrebbe raggiungere l’obiettivo contagi zero l’8 aprile, poi sarebbe la volta della Puglia (9 aprile), seguita dal Friuli Venezia Giulia (10 aprile) e l’Abruzzo (11 aprile).

La Sicilia e il Veneto dovrebbero attendere il 14 aprile, mentre il Piemonte il 15 aprile, seguito da Lazio (16 aprile) e Calabria (17 aprile). Le ultime regioni in cui le curve toccheranno quota zero, sarebbero la Lombardia (22 aprile), l’Emilia Romagna (28 aprile) e la Toscana (5 maggio).

Le dichiarazioni di Franco Pedracchi autore della ricerca

Secondo l’autore della ricerca scientifica Franco Pedracchi, bisogna considerare che il numero dei casi non è uguale al numero degli italiani attualmente contagiati, ma solamente a coloro che sono risultati positivi all’esame coronavirus. Quindi, la quantità delle persone contagiate è quasi certamente superiore all’intero ordine di grandezza.

Per di più, Pedracchi ha dichiarato che la proporzione tra i casi positivi e la quantità di persone contagiate in ogni momento dato non va ritenuto costante, poiché i metodi e l’efficacia dei test cambiano nel tempo e fra regioni. Tuttavia i dati forniti dalla Protezione Civile sono il migliore espediente che esiste per misurare a grandi linee l’andamento dell’epidemia.

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