Coronavirus: seri controlli sul traffico stradale

Viaggio a 4 su 2 auto e in 2 giorni diversi. Fermata la famiglia padovana d'imprenditori che voleva tornare a Padova. Nella seconda auto, la donna con il figlio è stata rimandata nella casa di Cortina.

Coronavirus: seri controlli sul traffico stradale

Sono giorni di sole che nella memoria ricordano scampagnate, visite alle città d’arte, prime uscite al mare. Tutto molto bello ma non sufficiente per giustificare un’uscita in questi giorni, nemmeno se con noi c’è solo la nostra famiglia, quella con cui viviamo gomito a gomito e se la meta è la nostra seconda casa.

I controlli sulle strade italiane, soprattutto in quelle zone più colpite dal Covid-19, sono effettuati a tappeto e se la giustificazione non è tra quelle stampate nel modulo di autocertificazione e sostenibile, a nulla valgono le parole dell’imprudente viaggiatore.

Il doppio caso di una famiglia padovana

In uno di questi controlli una pattuglia della polizia ha fermato una donna residente a Padova, con sé aveva il figlio, che da Cortina stava tornando a Padova. La donna “è stata rispedita nella sua casa di vacanza a Cortina, si legge nel Gazzettino on line. La pattuglia della polizia che l’ha fermata era la stessa che il giorno prima aveva fermato il marito. L’imprenditore padovano viaggiava con la madre a bordo.

L’imprenditore, amministratore delegato di una società, secondo quanto recitava l’autocertificazione, si stava spostando, con la madre, per impegni lavorativi inderogabili e per questo il suo viaggio non è stato fermato. I controlli della questura di Belluno non si sono però basati sulla sola autocertificazione, ma sono andati a fondo, e gli impegni lavorativi inderogabili sono risultati essere soltanto una scusa per poter muoversi liberamente.

Ventiquattro ore dopo, a Longarone, nello stesso posto di blocco, i poliziotti hanno fermato la moglie dell’imprenditore con il figlio a bordo. L’autocertificazione ripeteva le stesse parole di quella del marito. Anche la donna, come il marito, dovrà pagare la sanzione di 500 euro. I due sono stati costretti a tornare a Cortina, si fermeranno “fino a quando non saranno più in vigore le restrizioni sugli spostamenti“, scrive ilgazzettino.it. 

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