Quella che arriva dall’Italia è sicuramente la notizia che la popolazione non avrebbe mai voluto sentire. Sarebbe stata infatti identificata anche una variante “italiana” del coronavirus Sars-CoV-2, il patogeno che provoca il Covid-19. Secondo quanto dichiarato da Arnaldo Caruso, presidente della società italiana di virologia, anche il nostro Paese ha una mutazione del virus.
L’esperto ha spiegato che questa variante circolerebbe da agosto 2020 su tutto il territorio nazionale e per il momento è stata isolata a Brescia. Tale mutazione precederebbe addirittura quella “britannica” e potrebbe spiegare il drastico aumento delle infezioni proprio a partire da settembre.
Caruso ha rilasciato le sue dichiarazioni all’agenzia di stampa Adnkronos. Al momento sono in corso gli studi clinici per poter capire se questa mutazione “italiana” sia o meno resistente ai vaccini che si stanno mettendo appunto contro il Covid-19. Proprio ieri sono state somministrate le prime dosi a diversi operatori sanitari, che hanno accettato volontariamente di ricevere il siero prodotto da Pfizer-BioNTech. Caruso ha spiegato tutto il procedimento di come si è arrivati a scoprire questa mutazione nostrana.
Virus sequenziato a novembre
Arnaldo Caruso ha affermato che la scoperta della variante “italiana” è avvenuta per caso. In pratica un paziente che aveva contratto il coronavirus Sars-CoV-2 ad aprile, e risultato guarito, è stato sottoposto anche dopo la scomparsa dei sintomi a numerosi tamponi, scoprendo che, nonostante non manifestasse malessere, egli aveva ancora una carica virale molto alta, quindi era positivo. A questo punto, arrivati a novembre, gli esperti hanno deciso di sequenziare il virus, scoprendo che si trattava di una mutazione, non molto diversa da quella scoperta in Gran Bretagna.
A quel punto sono cominciati gli studi e si è notato che questa variante “italiana” ha diversi punti di mutazione della proteina Spike, ovvero quella particolare sostanza che Sars-CoV-2 usa per potersi attaccare alle cellule dell’ospite, in questo caso l’essere umano. Ma non è finita qui, perché la mutazione nostrana avrebbe anche una particolarità che renderebbe la proteina Spike leggeramente diversa da quella del virus pandemico che tutti siamo abituati a conoscere, cioè quella originatasi nel ceppo cosiddetto “di Wuhan”.
Per il momento comunque non c’è niente di cui preoccuparsi, in quanto i vaccini dovrebbero resistere anche a questa mutazione, la quarta trovata nel giro di poche settimane. Ad annunciare per prima la scoperta di una mutazione del Sars-CoV-2 è stata proprio la Gran Bretagna, seguita da Sud Africa e Nigeria. Nei prossimi giorni dovrebbero quindi conoscersi ulteriori particolari su questa mutazione “italiana”.