Coronavirus, oggi 26 novembre: 23.009 nuovi casi e 822 decessi

Calano di 275 unità i ricoveri ordinari per Covid-19, diminuiscono anche le terapie intensive che fanno registrare 2 ricoveri in meno rispetto alle 24 ore precedenti. Eseguiti 232.711 tamponi nella giornata appena trascorsa.

Coronavirus, oggi 26 novembre: 23.009 nuovi casi e 822 decessi

La pandemia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2 continua a colpire in maniera importante il nostro Paese. Nella giornata di oggi 26 novembre le autorità sanitarie hanno registrato 23.009 nuovi casi di infezione e 822 decessi a causa del Covid-19.

Arrivano anche dati positivi dagli ospedali, dove i ricoveri in regime ordinario a causa del coronavirus diminuiscono di 275 unità. Stessa cosa accade per le terapie intensive, che fanno registrare un decremento di 2 unità nella giornata appena trascorsa. Nelle scorse 24 ore sono stati effettuati 232.711 tamponi

Oltre 1 milione di contagi da inizio pandemia in Italia

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria in Italia si contano 1.509.875 contagiati dal Sars-CoV-2. I casi attualmente positivi sono 795.845continua. Di questi, 34.038 sono i pazienti ricoverati in ospedale con sintomi e 3.846 quelli in terapia intensiva. La Lombardia continua ad essere la regione più colpita dalla pandemia: qui nelle scorse 24 ore si sono registrati 5.697 nuovi casi. Seguono il Veneto, con 3.980 infezioni registrate nella giornata appena trascorsa, e la Campania, con 3.008 nuovi casi. Nelle scorse la Lombardia ha annunciato che, forse già dalla fine di questa settimana, la regione potrebbe uscire dalla zona rossa ed entrare in quella arancione, visto il calo dei contagi di questi ultimi giorni. Il territorio lombardo, insieme a Piemonte, Valle D’Aosta, Calabria e Provincia autonoma di Bolzano, si trova in lockdown sin dal 4 novembre, data della firma del nuovo Dpcm che ha diviso la nazione in diverse fasce di rischio a seconda dell’avanzata dell’epidemia. Oggi 26 novembre si registra un leggero calo dei contagi in Puglia, con 1.436 casi registrati nelle ultime 24 ore. Qui rimane alto il numero dei decessi, che sono 52 nella giornata che si è appena conclusa. 

Governo pronto a varare nuovo Dpcm per Natale e Capodanno

L’Esecutivo presieduto dal Premier Giuseppe Conte intanto si è messo a lavoro per varare il nuovo Dpcm in vista delle vacanze di Natale e di fine anno. La linea sembra ormai chiara: non ci sarà un “liberi tutti”, anche se i contagi dovessero scendere in maniera significativa. Il Governo sta pensando di introdurre nuove restrizioni e raccondazioni. Dal 4 dicembre entrerà in vigore il nuovo decreto che conterrà le ulteriori novità in materia di contenimento della pandemia. Sulla questione è stato categorico il vice ministro della Salute, Pierparolo Sileri, che durante un’intervista alla trasmissione “Un giorno da pecora”, andata in onda su Radio 1, ha affermato che questo Natale sarà un giorno come tutti gli altri, per cui non ci potranno sicuramente essere cenoni con tantissime persone, ma al massimo con i conviventi.

Secondo quanto riferisce SkyTg24 il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, è intervenuto sulla questione dell’apertura delle piste da sci in montagna. Anche su questo punto il Governo è stato categorico, affermando che al momento è impossibile aprire le strutture invernali. D’altro canto Boccia avrebbe affermato che sarà possibile riaprire tali attività soltanto quando la curva epidemica “si sarà raffredata”: la speranza delle autorità è che questo possa accadere nel giro di un mese e mezzo. La decisione di tenere chiusi gli impianti da sci nel mese di dicembre, e in generale durante le festività natalizie, non è piaciuta agli operatori del settore che chiedono quindi i dovuti ristori al Governo centrale. 

Domenico Arcuri afferma che la curva sta rallentando

Anche il commissario per l’emergenza Covid in Italia, Domenico Arcuri, ha affermato che in questi ultimi giorni l’epidemia nel nostro Paese sta rallentando. Proprio per questo, secondo l’esperto, bisognerà evitare ulteriori recrudescenze del virus nei prossimi mesi, tenenendo la situazione sotto controllo, continuando quindi ad adottare comportamenti virtuosi e ulteriori restrizioni. Arcuri non ha escluso la possibilità che nelle prossime settimane si possano valutare delle aperture, ma sempre nel rispetto delle regole anti contagio. Dalla metà del mese di gennaio, inoltre, è previsto l’arrivo delle prime dosi di vaccino anti Covid, che saranno probabilmente somministrate inizialmente a tutte quelle categorie di persone ritenute a rischio. 

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