Coronavirus, oggi 24 novembre 853 morti e 23.232 contagi in Italia

Calano i ricoveri in terapia intensiva, solo 6 nelle ultime 24 ore. I ricoveri ordinari sono 106 nella giornata appena trascorsa, scende la percentuale tra positivi trovati e tamponi effettuati, che si attesta al 12,3%.

Coronavirus, oggi 24 novembre 853 morti e 23.232 contagi in Italia

La pandemia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2 non arresta la sua corsa in Italia. Nella giornata di oggi 24 novembre il bollettino epidemiologico fa registrare 853 morti e 23.232 nuovi contagi. Nelle ultime 24 ore sono stati soltanto 6 i ricoveri in terapia intensiva negli ospedali italiani a causa del Covid-19, mentre 120 sono i ricoveri ordinari sempre a causa del Sars-CoV-2. Scende anche il rapporto tra test effettuati e positivi trovati che si attesta al 12,3%. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria in Italia si sono registrati 1.455.027 casi. Le persone attualmente positive sono 798.386 su tutto il territorio nazionale. Di questi, 34.577 sono i pazienti ricoverati in ospedale con sintomi e 3.816 quelli in terapia intensiva. Oggi 24 novembre sono stati effettuati 188.659 tamponi.

La Lombardia continua ad essere la regione più colpita dalla pandemia nel nostro Paese. Nelle ultime 24 ore qui si sono registrati 4.886 nuovi contagi, un numero che è in calo rispetto ai giorni precedenti. Il 27 novembre prossimo, se tali dati dovessero essere confermati, la Lombardia potrebbe uscire dalla zona rossa ed entrare in quella arancione. Nella giornata di ieri 23 novembre si è cominciato a vedere anche un calo a livello delle ospedalizzazioni, per cui le autorità locali si augurano che questo trend possa continuare anche nel corso di questa settimana e di quelle a venire. Il Piemonte nella giornata appena trascorsa ha fatto registrare 2.070 contagi, mentre in Campania sono state trovate altre 1.764 persone positive al Sars-CoV-2. Drammatico invece il bollettino in Puglia, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 52 morti a causa del Covid-19 e 1.567 contagi. La situazione epidemiologica viene costantemente monitorata dal Ministero della Salute e dal Governo centrale. 

Givanni Rezza (ISS): “60-70% di vaccinati per avere immunità di gregge”

Questo pomeriggio 24 novembre si è tenuta anche la conferenza stampa dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha informato la popolazione italiana sull’andamento dell’epidemia nel nostro Paese. Ha presto anche la parola il dottor Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute e membro dell’ISS, il quale ha spiegato che “grosso modo almeno tra 60% e 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata contro il SarsCov2 per ottenere l’immunità di gregge”. SkyTg24 ha trasmesso in diretta il punto stampa dell’ISS.

Alto Adige revoca il lockdown

Il presidente dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, ha fatto sapere di voler revocare il lockdown totale introdotto negli scorsi giorni per poter contenere il contagio. Nella regione si è effettuato uno screening di massa, che ha permesso di isolare i positivi e di avere un quadro più completo della situazione. Per cui dal 30 novembre riapriranno negozi, mercati, parrucchieri ed estetisti. Il 4 dicembre in tutto l’Alto Adige riapriranno le scuole medie, mentre per le superiori si dovrà aspettare forse fino alla metà di dicembre, così riferisce l’agenzia di stampa Ansa. 

Si cerca intesa europea sull’apertura degli impianti di sci

In queste ore i titolari degli impianti di sci in montagna hanno reagito male alla notizia che le loro strutture potrebbero rimanere chiuse per il resto della stagione invernale. Il Governo italiano non vuole rischiare pericolosi assembramenti che possano far risalire la curva del contagio, e per questo il Premier Giuseppe Conte ha riferito che le prossime feste di Natale dovranno essere sobrie. L’intenzione dell’Esecutivo è comunque quella di permettere almeno lo shopping natalizio, e forse già dal 3 dicembre, data di scadenza del Dpcm emanato ad inizio novembre, si potrà vedere un allentamento delle restrizioni. Per quanto riguarda l’apertura delle stazioni di sci adesso si cercherà un’intesa a livello europeo.

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