Coronavirus, l’Oms dichiara: "Ormai certa la seconda ondata". Le zone che saranno più colpite

L'Oms, l'organizzazione mondiale della sanità, non ha dubbi e per l'autunno dovremmo aspettarci una nuova ondata del Coronavirus: ecco le zone che saranno più colpite dal Covid-19.

Coronavirus, l’Oms dichiara: "Ormai certa la seconda ondata". Le zone che saranno più colpite

Mai abbassare la guardia“, questo sembra essere il nuovo slogan che in questi giorni sta ad indicare che questa situazione di calma, potrebbe essere solo apparente. Come tutti possiamo notare, il tanto temuto coronavirus in questo periodo sta rallentando molto, ma certo non è sconfitto e con l’arrivo dei primi freddi, potremmo ritrovarci in una situazione critica.

Così Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, durante una conferenza stampa ha dichiarato quanto segue: “Ancora oggi abbiamo picchi di contagi da prima ondata in molti Paesi. Dobbiamo prepararci per l’autunno, quando Covid-19 incontrerà influenza stagionale e polmoniti. Il virus circola ancora attivamente, e non abbiamo vaccini né farmaci specifici ed efficaci“.

Coronavirus, tornerà in autunno: ecco dove

Quindi, chi si augurava che il caldo estivo potesse ridurre a zero il rischio contagio, dovrà ricredersi e attenersi alle misure di sicurezza ancora in vigore. Anche se la situazione in Europa non desta al momento molta preoccupazione, al contrario del Sud America dove sono ancora in piena pandemia, in alcune parti del mondo ci si deve aspettare ben altri scenari nel prossimo autunno.

Queste zone sembra debbano essere quelle che hanno adottato misure di sicurezza meno rigide, per questo motivo Italia e Spagna non dovrebbero rientrare nella fascia a rischio. Questi due Paesi hanno subito attuato misure di sicurezza estremamente dure, come per esempio il lockdown e la riapertura graduale di alcune attività. 

Al contrario, Paesi come Stati Uniti, Germania e Svizzera pagheranno il conto del non aver messo in pratica piani più rigidi e decisi. Tutto questo si pensa possa avvenire nel prossimo autunno. Allo stesso modo in queste zone il contagio è sempre in crescita e non accenna ad allentare la presa. In Germania la situazione rimane critica, dopo la scoperta di un focolaio nel mattatoio di Tönnies, è salito di tre punto il tasso di diffusione del virus e per questo è stata presa la decisione di un lockdown in due Länder. In Arabia Saudita e in Iran il contagio continua a crescere, così come negli Stati Uniti dove il numero dei contagiati cresce di ora in ora. 

Dopo che le misure di sicurezza sono state allentante, a rischio troviamo questi paesi Svizzera (+15,1%), il Bangladesh (+12,9%), la Francia (+12%), l’Iran (+6,6%), l’Indonesia (+2,3%). Anche Brasile (+17,5% rispetto a una settimana fa), l’India (+24,1), il Sudafrica (+21,6%) e l’Egitto (+8,5) mantengono alti i numeri del contagio, nonostante ci siano ancora misure di lockdown.

Drammatica resta la situazione in Bolivia, Argentina e Colombia. Ma gli esperti avvertono che anche in Europa ci si un concreto rischio di adottare di nuovo misure di sicurezza estreme nel prossimo autunno.

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