Il contagio da Covid-19 sta aumentando in modo costante a Milano, e nessuno ha il potere di fermarlo se non la responsabilità di tutti restando a casa. Tra venerdì e sabato sono stati registrati 244 nuovi positivi. Ora il numero dei contagiati è 1.551.
Il direttore del reparto di malattie infettive al Sacco, il professor Massimo Galli, ha assicurato: “Stiamo facendo di tutto perché il virus non conquisti la città“, poi aggiunge: “Ricordiamoci che i casi diagnosticati riguardano persone sintomatiche, che sono solo una parte del reale“.
In un solo giorno la Lombardia ha contato 1.865 nuovi positivi per un totale di 11.685 pazienti di cui 4.898 ricoverati e di questi 732 si trovano in terapia intensiva. Quasi mille i morti. L’Eco di Bergamo di ieri ha dedicato undici pagine di necrologi. Il Comune di Milano ha dovuto mettere a disposizione un centinaio di posti all’obitorio, e ha ritenuto di dover accorciare i tempi di decisione del luogo di sepoltura del caro defunto: ora il regolamento prevede cinque giorni, prima erano trenta.
L’emergenza ha convinto il governatore Attilio Fontana a cercare, mediante Guido Bertolaso, “sul mercato internazionale monitor e respiratori” per il nuovo ospedale che ha trovato spazio alla Fiera. Purtroppo, l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, è stato drammaticamente chiaro: “sono vicini al punto di non ritorno“, riferendosi ai presidi della Regione Lombardia.
I posti disponibili nelle terapie intensive si assottigliano sempre più, e se ne possono contare quindici, venti, ha affermato Gallera, che ha aggiunto: “Se ogni giorno arrivano 85 persone in terapia intensiva e ne escono due o tre, è evidente che tutto questo non è sufficiente“. Mancano i posti letto e non solo: le ambulanze e i medici non sono sufficienti. Ora la Regione “ha lanciato una campagna di assunzioni internazionali“, si legge ne Il Messaggero on line. A queste persone, la cui professionalità è garantita dall’iscrizione all’albo nel proprio Paese di provenienza, verrà assicurata un’abitazione.
Milano, come tutta Italia, è chiusa: scuole, uffici, negozi e parchi riapriranno chissà quando. A livello nazionale c’è un segnale positivo: in un solo giorno sono state registrate 527 guarigioni, il 36,7% in più rispetto a venerdì.