Coronavirus, lettera ai "Cari amici tedeschi": non siate egoisti

Sindaci e governatori del nord Italia pubblicano una lettera per ricordare ai tedeschi che gli italiani sono stati tra coloro che nel secondo dopoguerra hanno accettato di dimezzare il loro debito dando prova di etica e solidarietà.

Coronavirus, lettera ai "Cari amici tedeschi": non siate egoisti

Dalla pagina di uno dei giornali più importanti in Germania, facendo appello alla memoria storica per chiedere solidarietà. È così che un gruppo di sindaci e governatori d’Italia, tra cui Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, la città più colpita dal coronavirus, ha reagito alla passività del governo tedesco. L’Unione Europea è ora divisa tra i sostenitori e i detrattori degli Eurobond quale formula per mitigare gli effetti devastanti del Covid-19

Il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha pubblicato ieri una lettera nella quale questi politici ricordano alla Germania che dopo la Seconda Guerra Mondiale alcuni Stati, tra i quali l’Italia, accettarono la riduzione del suo debito. “Cari amici tedeschi: la memoria vi aiuterà a prendere la migliore decisionie. Il vostro posto è con i grandi Paesi europei, con l’Europa dei valori di libertà e solidarietà. E non con i piccoli egoismi nazionali”, si legge nella lettera, dopo aver citato l’accordo firmato nel 1953, con il quale 21 paesi accettarono di dimezzare il debito tedesco per sostenere la ripresa della Germania nel difficile periodo del secondo dopoguerra.

Un’iniziativa che dà voce al crescente risentimento del popolo italiano per l’indifferenza del governo tedesco davanti alla difficile situazione in cui versa l’Italia a causa della pandemia del Covid-19: Berlino ha rifiutato la richiesta dell’emissione di un titolo comune europeo, quale l’Eurobond, con il quale finanziare la ripresa economica dell’eurozona dopo la più che probabile e profonda recessione che la pandemia provocherà.

La missiva punta il dito anche contro l’Olanda, considerata una sorta di paradiso fiscale, che da anni sottrae risorse agli altri paesi europei, e che mostra chiramente la sua mancanza di etica e solidarietà. “Una solidarietà di cui i tedeschi hanno beneficiato dopo la guerra”. Gli amministratori locali italiani chiedono che ora si facciano guidare da questo ricordo di solidarietà: “Siamo convinti e orgogliosi di questa decisione dell’Italia“, hanno scritto nella lettera. E chiariscono che non si tratta di debiti pubblici pregressi, ma di dare il via a un piano per dotare l’UE di “risorse sufficienti per un grande ‘rescue plan’ europeo, sanitario, economico e sociale“.

La settimana scorsa, nove paesi dell’Unione Europea, tra i quali Italia, Francia e Spagna, hanno chiesto l’emissione di Eurobond per combattere la crisi economica provocata dal coronavirus, ma Germania, Olanda, Finlandia e Austria si sono opposti alla proposta.

Continua a leggere su Fidelity News