Coronavirus, le parole di Giorgio Palù: "La previsione è che si comporti come la pandemia di Spagnola"

Il virologo ha sottolineato che ci sono molte analogie con la pandemia di Spagnola del 1918, che si fermò durante l'estate per poi ritornare nel periodo successivo.

Coronavirus, le parole di Giorgio Palù: "La previsione è che si comporti come la pandemia di Spagnola"

Ci sono delle novità importanti per quanto riguarda il vaccino, come ha spiegato il virologo Giorgio Palù che, allo stesso tempo, ha fatto delle precisazioni. Il docente di Microbiologia ha ancora una volta ribadito la necessità di non abbassare la guardia e, in riferimento ai numeri, ha sottolineato che il periodo estivo potrebbe portare alla tregua.

Inoltre ha precisato che ci sono delle analogie tra il Coronavirus e la pandemia di Spagnola: anche in quel caso la pandemia si attenuò in estate, per fare ritorno con maggiore aggressività. Il professore spera che non si ripeta la stessa situazione ma, stando alle valutazioni, Palù dichiara che la previsione è che il Covid-19 si comporti come la pandemia di Spagnola a inizio ‘900, che è prima esplosa, per poi attenuarsi durante l’estate e tornare successivamente con forza maggiore.

Il docente di Microbiologia è stato anche chiamato dal governatore della regione Veneto Luca Zaia in qualità di consulente. Il professor Palù ha poi posto l’accento sull’arresto del Covid-19: “Tutti i virus a Rna mutano, questo però meno degli altri perchè ha un enzima, muta dalle cinque alle sette volte meno dell’Hiv e dell’influenza”.

Riguardo alle conseguenze, il professor Palù ha risposto che si aprono due scenari: il primo prevede che il virus si estingua come la Sar o la Mers entro un anno, mentre il secondo scenario prevede che si ripresenti dopo l’estate, cosa probabile che risulta purtroppo probabile, secondo gli esperti del settore.

Poi Palù si è concentrato sulla decisione di riaprire le attività al Nord, considerato ancora un “pericolo eccessivo”, come ribadiscono queste dichiarazioni: “Il rischio c’è, sulla base dei primi studi sierologici prevediamo che gran parte della popolazione sia esposta al virus come a inizio epidemia”. Inoltre riguardo alle contromisure da adottare: “Serve capacità di intervento rapido, controllo del territorio e monitoraggio dei pazienti come il servizio di sorveglianza biologica”.

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