Con le ultime misure governative prende il via il divieto di allontanamento e di ingresso nelle zone individuate come focolaio del Coronavirus. Il decreto di emergenza avvia posti di blocco attorno ai paesi del contagio e crea al contempo dei corridoi sterili finalizzati a consentire il passaggio di merci e farmaci, rendendo così possibile l’approvvigionamento dei cittadini residenti.
Dopo i primi casi registrati in Lombardia ed in Veneto, dall’esecutivo si provvede quindi a “cinturare” i luoghi oggetto di trasmissione con l’obiettivo di contenere il problema ed evitare il crearsi di un’epidemia.
Le zone rosse vengono istituite laddove sono transitate o vivono le persone risultate positive ai test. Le misure prevedono l’interdizione della circolazione con divieti di accesso e di uscita controllati dalle forze dell’ordine, mentre anche intorno ai comuni di riferimento sono state sospese le attività scolastiche pubbliche e chiusi gli uffici.
Trasporti, farmaci e alimentari: scattano le misure contro la diffusione del Coronavirus
Al fine di garantire la funzione di contenimento delle zone rosse, il governo ha deciso la sospensione dei trasporti interurbani e locali. I treni non effettuano fermate nei Comuni interessati, mentre le corse di pullman e autobus sono sospese fino a nuovo ordine. Per quanto concerne i corridoi sterili, si tratta di percorsi controllati dalle forze dell’ordine e che permettono il passaggio dei fornitori, purché equipaggiati con appositi strumenti di protezione (guanti, mascherine e, nei casi necessari, tute).
A verificare che le zone di contenimento mantengano la propria efficacia ci saranno le forze dell’ordine ed i militari. L’impiego dell’esercito è stato deciso al fine di alleggerire i compiti delle forze di polizia e dei carabinieri, visto lo sforzo richiesto in queste ore al fine di dare seguito agli ultimi provvedimenti.
Per i trasgressori si prospetta l’applicazione dell’articolo 650 del codice penale, che prevede la contestazione del reato con l’arresto (fino a 3 mesi) oppure con l’applicazione di un’ammenda fino a 206 euro. Dal governo si esprime però fiducia verso la cittadinanza, con l’aspettativa che la comprensione del momento possa portare ad un clima collaborativo tra la popolazione.