Coronavirus: distrutta una famiglia. Morti due figli e il padre

In provincia di Pavia, un'intera famiglia è stata colpita dal Coronavirus e 3 dei 4 membri sono morti. Sopravvissuta la madre, ma è in gravi condizioni.

Coronavirus: distrutta una famiglia. Morti due figli e il padre

Ogni giorno si sentono storie tristi riguardo il modo in cui molte persone se ne stanno andando nelle ultime settimane, o addirittura negli ultimi giorni, considerando il numero di decessi registrati ieri, poco oltre i 900. Ma la notizia che un’intera famiglia è stata distrutta dal Coronavirus fa ancora più male. 

Il tutto è successo a Pavia, più precisamente a Voghera, in una delle zone più colpite nel nostro paese. A seguito del Covid-19 che si è trasmesso all’intera famiglia, sono morti due figli dell’età di 46 e 54 anni, e il padre di 86 anni. L’ordine dei decessi ha visto prima l’addio a questo mondo dei figli, e solo il giorno dopo la stessa sorte è toccata anche al padre.

Il Coronavirus falcia una famiglia intera: il dolore di un addio che non può essere fatto con i funerali

Dell’intera famiglia, in vita è rimasta solo la madre, che purtroppo al momento è ricoverata in gravissime condizioni. La cosa più triste è che, per i decessi che si stanno verificando nelle ultime settimane, non sarà possibile svolgere alcun tipo di funerale, in quanto considerato un assembramento a tutti gli effetti. 

Dunque non ci sarà il classico addio che tutti danno ai propri cari con il feretro che viene portato dal carro funebre al cimitero, ma saranno tutti cremati e al momento l’unica cosa è che le ceneri faranno ritorno ai familiari. Al momento, però, l’unico pensiero per la donna ricoverata sarà quello di cercare almeno di salvare sé stessa, anche se è rimasta come unica superstite della famiglia. 

Il lavoro, perciò, degli infermieri e dei dottori che stanno lavorando in prima linea si fa sempre più difficoltoso, perché ai casi già presenti in ospedale si aggiungono ogni giorno quelli dei nuovi arrivati. L’unico modo per farli respirare un po’, sarebbe quello di aumentare il numero dei guariti, in modo da non avere criticità nella collocazione dei posti letto. 

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