Coronavirus, camion dell’esercito portano via 70 bare da Bergamo

Nella scorse ore una trentina di automezzi dell'esercito italiano ha portato via una settantina di feretri dalla città di Bergamo, per trasportarli in altre città.

Coronavirus, camion dell’esercito portano via 70 bare da Bergamo

Una colonna di camion dell’esercito porta via 70 bare dalla città di Bergamo: questa è una delle immagini più strazianti ed impressionanti, conseguente alla grave emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, che ha piegato l’Italia intera. Troppi decessi in pochi giorni. Il forno crematorio di Bergamo non riesce a cremare tutte le salme, e dunque è stato necessario l’intervento degli uomini e dei mezzi dell’esercito italiano per trasportare le bare in altre città e regioni, dove saranno cremate. 

Nell’ultima settimana i morti causati dal coronavirus nella bergamasca hanno superato quota 300, mentre le persone positive hanno oltrepassato i 4.300 casi. I dati sono impressionanti e gli ospedali sono al collasso. Ad aggravare ancor più la situazione è lo stop da parte della Regione all’ospedale da campo che si voleva predisporre a Bergamo per aumentare il numero di posti letto disponibili. Uno stop dovuto, sembra, alla mancanza di personale medico.

L’esercito porta via i feretri da Bergamo

La rapidità con cui si registrano i decessi in queste ore nella bergamasca ha messo in seria difficoltà non solo i forni crematori dei cimiteri locali, ma anche le ditte di onoranze funebri che non riescono a rispondere alle crescenti richieste di sepolture. Una trentina di automezzi dell’esercito ha portato via dalla città lombarda una settantina di bare, per trasferirle in varie località italiane, come Varese, Piacenza, Parma, Modena, ma anche località più lontane site in Friuli Venezia Giulia e in Piemonte.

Nelle ultime ore è venuta meno anche la speranza della realizzazione dell’ospedale da campo, originariamente previsto alla Fiera di Bergamo, sulla falsariga di ciò che si sta realizzando a Milano. Giorgio Gori nella giornata di ieri aveva scritto un post sul suo profilo Facebook che aveva aperto ad una speranza, viste le sue parole: “Attenzione: la situazione è molto critica, servono idee chiare” – quindi ha aggiunto – “Ieri la Regione Lombardia ha dato il via libera alla realizzazione dell’ospedale da campo alla Fiera di Bergamo“.

Il sindaco ha poi aggiunto che gli ospedali non ce la fanno più ed è assolutamente necessaria una struttura che aiuti e alleggerisca il carico di lavoro dei sanitari. Stando a quanto si era concordato con i vertici regionali e nazionali, la struttura in questione riguardava la realizzazione di un luogo di cura sub-intensiva per circa 100 pazienti e di assistenza pre-dimissione per altrettanti.

A fronte di tutto ciò sono stati mobilitati gli alpini dell’ANA, ma anche 75 infermieri e 30 medici in arrivo dalla Cina. Una notizia che aveva riacceso la speranza nella popolazione: poi, nella serata di ieri il dietrofront da parte del direttore della Protezione Civile della Regione Lombardia che ha chiesto di sospendere l’installazione della struttura, per mancanza di personale. Ma com’è possibile? Questo è la domanda che il primo cittadino di Bergamo (e non solo) si pone. 

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