Un importante aggiornamento che racchiude una buona notizia per l’umanità, ma una cattiva notizia per gli ideatori. A Brescia, si è verificato un problema relativo ad un numero di valvole insufficienti per far funzionare correttamente tutti i ventilatori polmonari attualmente in uso all’ospedale. Il produttore originale, però, non sarebbe riuscito a fornirle in tempi rapidi in quanto le scorte erano terminate da tempo.
A seguito di ciò, alcuni ingegneri e fisici hanno pensato di replicare una delle valvole utilizzate usando la moderna tecnologia della stampa 3D. Inizialmente, infatti, serviva un maker che si occupasse della produzione in loco, a Brescia, del componente. Ad un certo punto, alla richiesta online ha risposto un giovane ingegnere dei materiali di nome Cristian Fracassi, che attualmente svolge la professione di imprenditore.
Stampa in 3D per produrre la valvola, ma è violato il brevetto
Qualcosa però è andato storto. Non solo, la richiesta del file 3D per la stampa è stato negata, ma sono anche giunte delle minacce di denuncia per violazione del brevetto. A quel punto, è stato necessario prendere un pezzo già utilizzato, misurarlo, ridisegnarlo ed infine stamparlo tale e quale all’originale.
Al momento i componenti stampati sono in fase di test perché bisogna verificare se effettivamente adempiono alla propria funzione. Il costo del componente stampato, inoltre, è di circa 1 euro, mentre quello originale ne costava 10. Massimo Temporelli, colui che ha reso famosa la tecnologia della stampa in 3D, ha spiegato che in questo caso hanno preferito dare la precedenza all’emergenza sanitaria.
Si tratta, dunque di un rischio, perché in un futuro non troppo lontano potrebbero giungere notizie relative alla violazione del brevetto e dunque la denuncia per plagio. La produzione del pezzo è stata effettuata in 6 ore. L’obiettivo, inoltre, è quello, qualora il componente funzionasse, di diffondere i disegni in rete, per renderli disponibili gratuitamente a tutti.