Come sempre, alle 18:00 si procede alla lettura del bollettino sull’emergenza dalla sede della Protezione Civile. Tornano a diminuire i nuovi positivi: dopo una fase di leggero rialzo, sono infatti 1.396 mentre ieri erano 1.615. Numeri in calo anche per quanto riguarda i decessi, infatti sono 570 i deceduti nelle ultime 24 ore: invece ieri si registravano +610 morti. Alto anche il numero dei tamponi, un record di oltre 53 mila in un giorno.
Ottimo il dato sul carico degli ospedali: infatti per il sesto giorno consecutivo c’è una diminuzione sul numero dei pazienti in terapia intensiva, -108 rispetto a ieri, e dei ricoveri nei reparti ordinari, -157 nelle 24 ore.
Per dare un’idea dell’importanza di ciò, all’inizio di aprile le persone in terapia intensiva erano oltre 4.000: oggi sono meno di 3.500, con un calo in circa 10 giorni del 12%.
Numeri alti anche per i guariti che in totale superano i 30.000 e sono aumentati di 1.985 rispetto a ieri, quasi 4.000 nelle ultime 48 ore. In linea con questi dati è anche la distribuzione dei malati da Covid: infatti, il 68% dei positivi si trova in isolamento domiciliare, di fatto alleggerendo la pressione sugli ospedali e diminuendo la sua letalità, visto che la sua terapia viene affrontata precocemente.
“La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita e questo è un segnale positivo. Ma non deve farci abbassare la guardia“, afferma il Presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.
La fase 2 dovrà essere di lenta riapertura graduale, dato che una fretta eccessiva potrebbe portare a una nuova diffusione del virus anche nelle zone meno colpite. Brusaferro afferma che le misure finora adottate hanno funzionato soprattutto nel Sud dove i numeri sono contenuti e in calo. Avverte invece sulla Lombardia: “sono 1.822 i decessi nelle Rsa, un segnale allarmante”.
“Bisogna stare a casa ancora un po’ di tempo. Perché l’R con Zero, o indice di riproduzione della malattia, è ancora alto e non capisco da dove si sia generato tanto ottimismo”, è il messaggio pasquale di Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute. Ciò evidenzia ancora una volta che bisogna mantenere alta la guardia, perché un minimo errore potrebbe far ripartire l’epidemia e vanificare tutto ciò che è stato fatto finora.