Ha solo tre giorni il piccolo Achille ed a sua insaputa è al centro di una querelle giudiziaria che in qualunque modo finirà porterà dolore. Il bambino è figlio della cosiddetta “coppia dell’acido” ovvero di Martina Levato, studentessa alla Bocconi, ed Alexander Boettcher, ricco broker di origini tedesche.
I due sono stati condannati a 14 anni di reclusione per aver aggredito con dell’acido (il 28 dicembre del 2014) Pietro Barbini, studente di economia a Boston che in seguito all’agguato ha riportato gravissime lesioni ed a breve affronteranno altri processi con l’accusa di aver aggredito almeno altri tre giovani.
Achille è stato concepito prima che i suoi genitori entrassero in carcere, nell’ambito di una relazione perversa e morbosa su cui sono state spese fiumi di parole, ed è nato lo scorso 15 agosto con parto cesareo; i medici l’hanno adagiato al seno materno durante il taglio del cordone ombelicale, dopodichè il pm di turno al Tribunale del minori, Annamaria Fiorillo, ha deciso che il neonato dovesse essere allontanato da Martina ed ha richiesto l’adottabilità del piccolo.
Oggi il Tribunale dei minori ha preso la sua decisione: Martina sarà trasferita all’ Icam, un istituto per detenute madri, e potrà vedere, ed allattare, il suo bambino una volta al giorno, seppur sotto il controllo degli operatori sanitari.
Tuttavia questo avvicinamento tra la madre e il bambino è solo provvisorio perchè lo stesso Tribunale ha anche deciso che il piccolo Achille sarà adottato;ora resta da vedere se il piccolo sarà dato in affidamento ai genitori di Martina o alla madre di Alexander oppure se si opterà per una famiglia estranea sia ai Levato che ai Boettcher.
La pm aveva motivato la sua decisione di allontanare Achille dai genitori basandosi sia sulle perizie psichiatriche che definiscono Martina ed Alex inadeguati al ruolo genitoriale che sugli eventuali danni che il bambino potrebbe subire, durante la crescita. dai pregiudizi generati da grande clamore mediatico che ruota intorno alla sua vicenda.