Durante il processo sulla vicenda del termovalorizzatore della città di Salerno i giudici hanno condannato il sindaco della città, Vincenzo De Luca, a un anno di reclusione per abuso di ufficio. Inoltre, De Luca, che al momento è anche candidato alle primarie Pd per la Regione Campania, è stato anche escluso dai pubblici uffici per un anno. De Luca sarà anche esautorato dalla carica di sindaco per effetto della legge Severino.
Ad emettere la sentenza di condanna è stata la seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, che ha riqualificato anche l’accusa di peculato in abuso di ufficio contestata a De Luca. Ecco il commento immediato di De Luca: “Io non ho nessuna intenzione di mollare nulla. Da oggi comincia una grande battaglia di civiltà”. E aggiunge con fermezza: “Mi auguro che questa vicenda sia assunta sul piano nazionale, in primo luogo dal Pd, come l’occasione per una grande battaglia a difesa delle persone perbene, degli amministratori che dedicano una vita al bene pubblico, e sono costretti a vivere un calvario”. L’avvocato di De Luca, Paolo Carbone, che era convinto che ci sarebbe stata l’assoluzione, fa sapere che la sentenza sarà impugnata e che farà appello.
Altre due condanne sono state emesse dal Tribunale: un anno di reclusione (pena sospesa) per abuso di ufficio è stato emesso nei confronti di Alberto Di Lorenzo, capo staff di De Luca, e nei confronti di Domenico Barletta, dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Salerno. Per i tre imputati, il pm Roberto Penna aveva confermato la richiesta di condanna per tre anni di reclusione.
Il processo era basato sulla nomina di Alberto Di Lorenzo a project manager per quanto riguardava il termovalorizzatore di Salerno che si doveva realizzare a Cupa Siglia: il progetto nel 2008 era di competenza di Vincenzo De Luca perché ricopriva la carica di commissario e incaricato dal Governo.
Riguardo alle condanne anche Di Lorenzo rimane esterrefatto e dice: “Non mi aspettavo certo questo epilogo”. Un intervenuto è stato fatto su Twitter dal governatore della Campania, Stefano Caldoro, che sulla vicenda dice: “Condanna De Luca. Vale il principio garantista, si trovi una soluzione perché possa partecipare alle competizioni elettorali”.