Condannati sei esponenti di Militia per atti di antisemitismo

Terminato il processo per gli attivisti di estrema destra che tra il 2008 e il 2011 hanno diffuso idee fondate sull'odio etnico e razziale rivolte verso la comunità ebraica. Il risarcimento ottenuto sarà devoluto al policlinico gemelli di Roma

Condannati sei esponenti di Militia per atti di antisemitismo

Il processo a sette esponenti del movimento di estrema destra Militia, accusati di associazione per delinquere, apologia del fascismo e violazione della legge Mancino per aver diffuso tra il 2008 e il 2011 idee antisemitiche si è concluso con sei condanne e un’assoluzione.

Il processo si è tenuto davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Roma, ed è stato chiuso con un anno e mezzo di reclusione per Daniele Gambetti e Giovanni Ricotta Barbati, a cui non è stato riconosciuto il reato associativo, e dieci mesi per Massimiliano De Simone, considerato solo partecipante.

Per Valerio Moda la pena è stata di otto anni, mentre per Stefano Schiavulli e Maurizio Boccacci è stata aumentata la pena, rispettivamente 16 e 12 mesi di reclusione, che si aggiungono alla condanna di un anno per associazione a delinquere che aveva lo scopo di riformare il partito fascista. E’ stato invece assolto Giuseppe Pieristè, ritenuto innocente per non aver commesso il fatto. Un risarcimento è stato disposto dal tribunale nei confronti della Comunità Ebraica pari a 7 mila euro, e una provvisionale di 10mila euro per il ministero dell’Interno.

Ecco come ha commentato la vicenda la Comunità Ebraica di Roma:”La sentenza di condanna nei confronti degli esponenti del movimento Militia è una vittoria nella lotta all’antisemitismo, alla xenofobia e al negazionismo. Con questo atto il Tribunale di Roma aumenta le pene già pronunciate il 26 novembre 2012, in particolare nei confronti dei leader del movimento Maurizio Boccacci e Stefano Schiavulli. Siamo a una settimana dal Giorno della Memoria e dal Tribunale penale di Roma si alza un grido di verità contro chi propaga odio in Italia, contro tutti quelli che si adoperano nel negazionismo della Shoah. Questa sentenza da una parte ci aiuta a fare giustizia ma dall’altra ci insegna quanto ancora l’Italia debba lavorare per fare i conti con i rigurgiti del fascismo e dell’intolleranza”.

E la comunità ribadisce la necessità di una legge sul negazionismo della Shoah, e la somma di  7.128 euro con cui sarà risarcita è una cifra simbolica per ricordare le 7.128 vittime della Shoah italiana. Per atto di umanità la comunità ebraica devolverà la somma al reparto oncologico del Policlinico Gemelli di Roma.

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