I bambini sono le vittime peggiori di abusi e violenze che lasciano su di loro i segni per il resto della vita. La maggior parte dei crimini sui bambini, vittime innocenti che dovrebbero conoscere solo l’amore e la protezione, giungono da persone molto vicine a loro, come i membri della famiglia, quali genitori oppure zii o in alcuni casi, i patrigni. Un caso in cui è coinvolta una bambina è accaduto in provincia di Como dove il patrigno ha confessato.
I fatti qui presenti risalgono al gennaio scorso, quando la vittima, ovvero Sharon, aveva un anno e mezzo. La bambina è stata violentata e uccisa nella sua casa di Caiate, in provincia di Como. Il patrigno è il responsabile di abusi e vessazioni, che soltanto oggi, a distanza di quattro mesi dall’atroce delitto, ha deciso di confessare.
Il responsabile è Gabriel Robert Marincat, un giovane 25enne di origine rumena che è stato arrestato alcuni giorni fa, ma soltanto nella giornata di martedì 18 gennaio, ha raccontato di essere lui l’artefice delle violenze e dei maltrattamenti nei confronti della piccola. Al pm Antonia Pavan, ha confessato l’omicidio con queste parole: “Sì, ho abusato di lei poi l’ho picchiata fino ad ucciderla”. Una confessione che è stata modificata nei giorni scorsi, anche a seguito dell’autopsia che ha confermato le sevizie e la violenza sessuale ai danni della bambina.
Una tragedia avvenuta nell’ambito famigliare, dove il giovane viveva insieme alla mamma della piccola. Il giovane ha raccontato che Sharon, la bambina di un anno e mezzo, si era fatta male con la stufetta, per poi continuare a giocare e ad addormentarsi improvvisamente. Una scusa che non ha convinto e che è stata confermata anche dagli esami autoptici.
A quel punto, decise di contattare la madre della piccola che era al lavoro per avvisarla. Sono anche intervenuti i mezzi di soccorso, ma qualsiasi tentativo è stato vano per salvare la piccola. L’esame autoptico ha rivelato la violenza e le percosse ai danni della piccola. All’inizio ha negato non cambiando mai la sua versione dei fatti, fino alla confessione giunta nella giornata di martedì. Ora è compito della Procura chiedere il giudizio immediato per il giovane.