Come Kiev per il campionato di calcio anche Sochi uccide i propri cani

I cani randagi a Sochi vengono considerati spazzatura biologica, esattamente come fu per Kiev nel 2012 durante i campionati di calcio in Ucraina. Gli amanti degli animali e le associazioni animaliste denunciano le stragi

Come Kiev per il campionato di calcio anche Sochi uccide i propri cani

Esattamente come Kiev durante i campionati di calcio del 2012 anche Sochi decide di sterminare i cani randagi. Per le amministrazioni locali, i cani rovinano l’immagine del paese. Per sterminare le povere bestiole è stato ingaggiato una società apposita, la Basya Services. La loro giustificazione è che i cani randagi sono tanti e molti sono pericoli, a volte mordono i bambini.

Il responsabile della ditta di sterminio ha definito i cani spazzatura biologica. Gli animalisti sostengono che i cani vengono periodicamente uccisi, circa 300 al mese. La sterilizzazione non è neppure stata presa in considerazione e i metodi che vengono usati per sterminare i cani sono molteplici. Alcuni vengono uccisi a bastonate, altri avvelenati e altri ancora vengono usati come bersaglio per i tiratori. Molti di quei cani uccisi abitavano nelle case con le famiglie che poi sono state espopriate per far posto ai cantieri per i giochi. Purtroppo le famiglie hanno dovuto abbandonare gli animali perchè non avevano più le possibilità di potersene prendere cura.

Oramai sono mesi che si cerca di lanciare appelli contro questo ingiustificato massacro. Alcuni volontari cercano di salvare quanti più cani è possibile, intorno a Sochi sono sorti un numero consistente di rifugi per cani, si cerca di fare tutto il possibile per non permettere le stragi di queste povere creature.  Uno dei rifugi più grandi che sorge intorno a Suchi è stato costruito da uno degli uomini più ricchi del mondo, Oleg Deripaska. In pratica  il rifugio viene finanziato dal ricco imprenditore, qualcuno lo ha visto durante le notti percorrere la strada per Sochi e caricarsi in macchina una decina di cani per poi portarli al rifugio.

In una realtà come Sochi emergono figure belle come Oleg Deripaska, grande amante dei cani. Purtroppo a Sochi non ci sono solo le controversie contro i diritti umani ma a quanto sembra non c’è alcun rispetto neppure per gli animali. Numerosi sul web i video che lasciano vedere le torture inflitte ai cani e le foto che lasciano intravedere la totale mancanza di rispetto e di pietà verso queste meravigliose creature che non hanno alcuna colpa per tutto quello che sta succedendo.

“La civiltà di un popolo si misura dal  modo in cui tratta gli animali” (M. Ghandy)

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