Come funziona il Conclave: la scelta del nuovo Papa

Entro 20 giorni dalla morte o dimissione del pontefice si avvia il conclave, una procedura antica e affascinante per eleggere il successore del Vescovo di Roma. Vediamo insieme come funziona.

Come funziona il Conclave: la scelta del nuovo Papa

Con la scomparsa di Papa Francesco, la Chiesa Cattolica si prepara a uno degli eventi più solenni e significativi: il Conclave, ovvero la riunione dei cardinali per eleggere un nuovo Pontefice.

Questo processo, affascinante e ricco di simboli, è regolato da norme antichissime ma anche da una profonda spiritualità. Vediamo insieme come si svolge un Conclave, quali sono le fasi principali e le curiosità che lo rendono un evento unico al mondo.

 

Cos’è il Conclave e perché si chiama così?

Il termine Conclave deriva dal latino cum clave, cioè “chiuso a chiave”. Questo perché, fin dal XIII secolo, i cardinali elettori vengono chiusi in un luogo isolato per scegliere il nuovo Papa, senza contatti con l’esterno, fino al momento della decisione.

L’obiettivo è evitare influenze esterne, pressioni politiche o mediatiche, e garantire una scelta libera, guidata solo dalla coscienza e dallo Spirito Santo.A partecipare sono esclusivamente i cardinali elettori, ovvero i cardinali con meno di 80 anni alla data del decesso (o rinuncia) del Papa. Attualmente, il loro numero è fissato a un massimo di 120.

Tra loro può esserci il futuro Papa, ma non è obbligatorio che sia un cardinale: in teoria, qualunque uomo battezzato e cattolico potrebbe essere eletto. Tuttavia, da secoli si sceglie sempre un cardinale.

Dove si tiene e come si svolge?

Il Conclave si tiene nella Cappella Sistina, all’interno del Vaticano. I cardinali vengono alloggiati nella vicina Domus Sanctae Marthae, ma durante le votazioni si spostano nella Cappella Sistina, chiusa al pubblico e bonificata da dispositivi elettronici per evitare fughe di notizie. Le fasi principali sono:

Ingresso in Conclave: dopo la Messa “Pro eligendo Papa”, i cardinali si recano in processione nella Cappella Sistina e giurano solennemente di mantenere il segreto e di seguire le regole del Conclave.

Preghiera e riflessione: i primi momenti sono dedicati al raccoglimento. Nessuna candidatura ufficiale, solo discussioni private e preghiere.

Votazioni: si vota due volte al mattino e due volte al pomeriggio, ogni giorno, finché non si raggiunge la maggioranza richiesta. Come avviene il voto?

Ogni cardinale scrive il nome del prescelto su una scheda, piegata e posta in un’urna d’argento. Le schede vengono poi scrutinate da tre cardinali scrutatori. Se nessuno ottiene i due terzi dei voti, si passa a una nuova votazione.

Dopo ogni votazione, le schede vengono bruciate in una stufa collegata a un camino visibile da piazza San Pietro. L’aggiunta di sostanze chimiche produce un fumo: Nero, se il Papa non è stato ancora eletto Bianco, se è stato eletto il nuovo Pontefice

Per ottenere il fumo nero, si utilizza una miscela di: Perclorato di potassio (KClO₄) – ossidante Antrachinone (C₁₄H₈O₂) – produce il colore scuro Zolfo (S) – contribuisce al colore nero e rende il fumo più denso Questa combinazione produce una fumata densa e nera, che segnala chiaramente che l’elezione non è ancora avvenuta.

Per il fumo bianco, si usa invece una miscela di: Clorato di potassio (KClO₃) – ossidante Lattosio (C₁₂H₂₂O₁₁) – zucchero che, bruciando, produce fumo chiaro Colofonia (resina vegetale) – aiuta a produrre una fumata bianca visibile Questi composti, una volta bruciati, generano una fumata chiara e abbondante, facilmente riconoscibile come fumata bianca, segnale dell’avvenuta elezione.

 

La “fumata bianca” è il momento che annuncia al mondo intero l’elezione del nuovo Papa. Dopo il segnale, le campane di San Pietro suonano a festa. Segue l’annuncio ufficiale: il cardinale protodiacono si affaccia dal balcone centrale della Basilica di San Pietro e pronuncia la celebre formula:

“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!”

Subito dopo, il nuovo Papa appare per la prima volta e impartisce la benedizione “Urbi et Orbi”, alla città e al mondo.

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