Cinematerapia: all’ospedale Gemelli una sala proiezioni per i pazienti

Al policlinico Gemelli di Roma approda la cinematerapia con l'attuazione di un protocollo tra la Direzione dell'ospedale e l'Associazione Medicinema. Grazie a questa iniziativa sarà aperta una sala cinematografica all'ospedale.

Cinematerapia: all’ospedale Gemelli una sala proiezioni per i pazienti

Ormai da molti decenni l’arteterapia è entrata a pieno diritto nel panorama delle terapie riabilitative e di supporto nel trattamento di alcune patologie anche gravi. Immaginiamo il cinema come al pari di uno strumento, quali possono essere una penna o un mouse per il computer; i risultati dipendono dall’uso che se ne fa e dai progetti e dai valori a cui vengono messi a disposizione. La cinematerapia quindi si avvale del potente effetto evocativo, simbolico ed allegorico delle immagini dei film.

Con questo strumento, quindi si può aiutare i pazienti a staccarsi dalla quotidianità della degenza, allontanando così l’attenzione dal dolore e dalla condizione psico- fisica in cui si grava. Ecco perchè al Policlinico Gemelli di Roma, per la prima volta in Italia, si è adottato un protocollo in collaborazione con l‘Associazione Medicinema, per la costruzione di una sala cinematografica all’interno dell’ospedale romano.

Come si legge in una nota del Policlinico Gemelli: “Chi sta male ed è ricoverato in ospedale può affrontare meglio la sua condizione vivendo momenti di normalità durante la degenza, come andare al cinema con i propri cari…“; questo infatti è il punto di forza della cineterapia: liberare le attenzioni che il degente ha focalizzate sulla sua condizione clinica e sul suo ricovero così da poter alleviare di molto lo stato psicofisico e lo stress al quale è sottoposto.

Già da molti anni all’estero, in Paesi all’avanguardia in questo campo, come America e Gran Bretagna, si sono registrati dati positivi dall’utilizzo di questa tecnica. Le neuroscienze hanno ulteriormente validato questa tecnica arrivando a misurare gli effetti fisici durante la visione di immagini in movimento e rilevando miglioramenti.

Questi miglioramenti dimostrati e registrati possono bastare a permettere l’adozione di questo protocollo anche in Italia, e tutto il mondo medico si augura che questa iniziativa vada a buon fine, perchè si parla direttamente del benessere delle persone in cura. Speriamo che in questi tempi di tagli e di malasanità non sia un ulteriore pretesto, per persone senza scrupoli, di sfruttare a proprio vantaggio questa nuova pratica soltanto per arricchirsi e per creare disservizi e malfunzionamenti. La salute del paziente dovrebbe avere la precedenza, sempre.

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