Cibo per i poveri che scadeva nel 2018 buttato nelle campagne pugliesi

Tantissimi generi alimentari destinati ai poveri e con scadenza nel 2018 sono stati trovati nelle campagne pugliesi, abbandonati da ignoti. L'indignazione della gente si fa sentire e la magistratura ha preso in mano la faccenda per indagare su tali sprechi.

Cibo per i poveri che scadeva nel 2018 buttato nelle campagne pugliesi

Mino Miccoli, sindaco di Squinzano (provincia di Lecce), ha manifestato tutto il suo disappunto e rammarico per ciò che è accaduto nelle campagne adiacenti al cimitero in zona Faraschita, sulla strada di collegamento con San Pietro Vernotico.

Sono stati trovati chili e chili di pasta (con scadenza nel 2018) e kiwi, ancora commestibili e non marci, abbandonati in una campagna privata, senza un motivo apparente, anzichè andare sulle tavole delle famiglie poco agiate che non riescono a sbarcare il lunario.

Tali generi alimentari erano ancora provvisti delle loro etichette e proprio grazie a quest’ultime si è potuto risalire al fatto che si trattava di aiuti dell’Unione Europea previsti dal regolamento 543/11. Purtroppo tutto cibo buono destinato alle famiglie povere, finito miseramente in un terreno abbandonato ed incustodito.

La polizia municipale ha prontamente sequestrato il terreno privato dove sono stati rinvenuti questi cibi ancora commestibili e la Magistratura ha aperto un fascicolo per indagare su questi assurdi sprechi alimentari e per punire i responsabili che hanno commesso tale reato penale.

Il comune di Squinzano è uno dei tanti centri di smistamento del Banco alimentare, il quale si occupa degli aiuti umanitari. La Magistratura intende convocare ed ascoltare tutti i responsabili della catena di distribuzione, al fine di risalire agli artefici di questi vergognosi sprechi.

Al momento attuale il responsabile del centro smistamento alimentare di Squinzano, Don Antonio Macculi, non ha saputo dare una vera e propria spiegazione in merito all’accaduto e dichiara ai giornalisti di essere estremamente esterrefatto, tanto quanto la collettività.

Uno schiaffo morale alla povertà, un arcano che non si riesce a svelare. Nessuno comprende il motivo che abbia spinto un onesto cittadino a gettare tutti quei kg di pasta e kiwi ancora edibili e non marci. Un gesto illogico ed insensato che neppure una famiglia benestante avrebbe compiuto, in quanto il cibo aveva una lontana scadenza (cioè nel 2018).

Continua a leggere su Fidelity News