Chieti, vede l’ex fidanzata in un lido, arriva con una lama a farfalla

A Termoli, un ragazzo di 25 anni ha cercato di colpire la sua ex fidanzata in un lido balneare, brandendo una lama a farfalla. Grazie a una segnalazione telefonica, i carabinieri sono intervenuti tempestivamente.

Chieti, vede l’ex fidanzata in un lido, arriva con una lama a farfalla

Un pomeriggio di paura ha sconvolto la tranquillità di un lido balneare a Termoli, dove un ragazzo di 25 anni è stato arrestato dai carabinieri per aver cercato di colpire la sua ex fidanzata. L’episodio, che ha scosso profondamente la comunità locale, evidenzia ancora una volta la drammatica realtà dei reati di genere, e la necessità di interventi tempestivi ed efficaci.

Il giovane, originario di Termoli ma residente in provincia di Chieti, è stato sorpreso mentre, brandendo una lama a farfalla, tentava di costringere la sua ex fidanzata a seguirlo per un chiarimento. Le urla e i gesti del 25enne sono avvenute in pieno giorno, all’interno di un frequentato lido balneare, seminando la paura tra i bagnanti.

L’allarme è stato dato grazie a una tempestiva segnalazione telefonica alla centrale operativa locale, che ha permesso ai carabinieri di intervenire rapidamente sul posto. Con l’aiuto di alcuni cittadini presenti, gli operatori sono riusciti a disarmare e immobilizzare il responsabile, ponendo fine alla difficile situazione. La lama a farfalla, lunga complessivamente 22 centimetri è stata sequestrata.

Dagli accertamenti successivi, è emerso che l’uomo aveva violato un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla sua ex fidanzata, una misura cautelare emessa il 1° luglio 2023 per atti persecutori. Inoltre, risultava in violazione di un foglio di via obbligatorio dal comune di Termoli, notificatogli il 24 ottobre 2022.

Per queste ragioni, il 25enne è stato arrestato per la violazione della misura cautelare in atto e deferito per comportamento aggravato, possesso di oggetti atti ad offendere e inosservanza del foglio di via obbligatorio. Dopo l’arresto, è stato trasferito nel penitenziario di Larino (Campobasso) a disposizione della procura della Repubblica.

Durante l’udienza successiva, l’arresto è stato convalidato, ma il giovane è stato rimesso in libertà in assenza di ulteriori esigenze cautelari. Questa decisione ha suscitato diverse reazioni nella comunità, sollevando interrogativi sulla gestione delle misure cautelari e sulla protezione delle persone coinvolte.

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