Chiesto il processo per Valdambrini: si fingeva il Diavolo e abusava di ragazzini

Dopo la chiusura dell'inchiesta su Matteo Valdambrini, è stato chiesto il processo per lo studente pratese di 23 anni. Aveva fondato una setta in cui, fingendo di essere il Diavolo, obbligava ragazzi anche minorenni a compiere atti sessuali.

Chiesto il processo per Valdambrini: si fingeva il Diavolo e abusava di ragazzini

Si fingeva di essere il diavolo ed obbligava i ragazzi da lui soggiogati, in qualche caso anche minorenni, a compiere atti sessuali. Queste le motivazioni per le quali è stato arrestato la scorsa estate Matteo Valdambrini, studente 23enne della provincia di Prato in Toscana, e per il quale adesso è stato chiesto il processo. Le pesantissime accuse formalizzate dopo la chiusura delle indagini e di cui dovrà rispondere in tribunale sono riduzione in schiavitù, violenza sessuale e pornografia minorile.

Valdambrini, che sarà difeso dagli avvocati Sigfrido Feynes e Nicola Badiani, aveva creato una setta nella quale aveva coinvolto, soggiogato e violentato almeno 13 giovani ragazzi e ragazze, due dei quali ancora minorenni, sottoponendoli ad una serie di abusi psicologici e sessuali. Lo scopo, secondo quanto sostenuto dallo studente, era quello di liberare tramite i rituali svolti i suoi poteri soprannaturali necessari per salvare il mondo.

Studente di economia di Montemurlo con una insospettabile faccia da bravo ragazzo, il giovane si faceva chiamare Omen ed organizzava rituali satanici coinvolgendo nella sua rete ragazzi con problemi di depressione, solitudine, anoressia e problemi di apprendimento, approfittando delle loro debolezze per assoggetterli al suo volere.

Valdambrini organizzava rituali in cui fingeva di essere il diavolo, inscenando anche vere e proprie scene di risurrezione tra cui una in cui, grazie all’aiuto di un complice, finse di morire per strangolamento per poi resuscitare rimettendosi a posto il collo, allo scopo di dimostrare i suoi fantomatici poteri agli adepti della setta.

Una volta entrati nella setta, i seguaci entravano in uno stato di soggezione totale nei confronti di Valdambrini e venivano costretti a compiere ogni tipo di atto sotto minacce di morte per loro ed i loro familiari. Tra i rituali di accesso alla setta, il “morso del vampiro”, dove Valdambrini mordeva il braccio dei giovani fino a rompere la pelle per poi leccare il loro sangue.

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