Il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna è morto improvvisamente questa mattina, 6 settembre 2017. Nato il primo giugno 1938, a Samboseto di Busseto, in provincia di Parma. Dopo aver frequentato il seminario di Fidenza è stato ordinato sacerdote nel 1961. Dopo aver studiato diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma ha insegnato teologia morale nel seminario di Parma.
Da sempre si era dimostrato un esperto di famiglia e di matrimonio, tanto che Papa Giovanni Paolo II ancora nel gennaio 1981 gli aveva conferito il mandato di fondare e presiedere il Pontificio Istituto ‘Giovanni Paolo II’ dedicato agli studi su matrimonio e famiglia.
Nel 1995 Giovanni Paolo II l’ha nominato arcivescovo di Ferrara-Comacchio, diocesi che guidò per otto anni. Nel 2003 fu chiamato ad essere il successore del cardinale Giacomo Biffi, nella Chiesa di Bologna che guidò fino al 27 ottobre 2015, poi si ritirò per raggiunti limiti d’età.
Benedetto XVI nel 2006 lo aveva nominato cardinale (il moto scelto fu: Sola misericordia tua) e in quanto tale nel marzo 2013 ha partecipato al Conclave che ha eletto Papa Francesco.
Il porporato scrisse libri di pastorale familiare, di catechesi e di morale: ‘L’educazione: una sfida urgente‘ uscito nel 2004, ‘Cercare Dio‘ nel 2014, ‘La libertà umana nella concezione cristiana‘ del 2005, ‘La verità chiede di essere conosciuta‘ nel 2009, ‘L’amore insidiato‘ del 2008 e già nel 1973 i ‘Principi di morale religiosa. Corso di teologia morale’. Sono questi solo alcuni dei numerosi testi da lui scritti.
Negli ultimi anni il cardinale Carlo Cafarra è balzato sulle cronache dei giornali perchè assieme ai cardinali Walter Brandmüller, Raymond L. Burke e Joachim Meisner (deceduto il 5 luglio 2017), ha firmato i “dubia“, passaggi dell’esortazione apostolica “Amoris laetitia” che le eminenze non avrebbero capito nel profondo significato e per questo avrebbero chiesto chiarimenti a Papa Francesco.