Continua la vicenda di Garlasco a rivelare particolari inediti. In tutti questi anni ancora non è stato possibile chiudere per sempre la storia della povera Chiara, la fidanzata di Stasi uccisa nella sua villetta la sera del 13 agosto 2007, e condannare il colpevole. Adesso, dopo le nuove rivelazioni, il sostituto pg di Milano Laura Barbaini ha avanzato la richiesta di attribuire ad Alberto Stasi 30 anni di carcere perché accusato dell’omicidio della sua ragazza. La richiesta del pg viene fatta durante il processo d’appello “bis” in cui Stasi è imputato, processo che è in corso con il rito abbreviato.
La condanna di 30 anni era stata richiesta anche nel processo di primo e secondo grado che alla fine non hanno portato a nulla di fatto e si erano conclusi con l’ assoluzione di Stasi. In seguito l’assoluzione era stata ribaltata dalla Cassazione che aveva ritenuto nulla la sentenza e aveva fissato una nuova udienza. La sentenza dovrebbe essere pronunciata il 17 dicembre, data in cui si stabilirà se la richiesta del pg è stata accolta oppure no.
L’opinione del procuratore è ben chiara nei confronti di Alberto Stasi: il procuratore infatti ha affermato che Stasi ha fatto di tutto per ostacolare le indagini, iniziando con dei particolari non detti già nei primi interrogatori. Ha anche aggiunto di essere rimasto sbalordito su come, in ben due sentenze, non si siano fatti accertamenti su qualcosa che secondo lui è fondamentale, ovvero la camminata di Stasi, e sui due gradini della scala dove il giovane è salito per guardare il corpo della fidanzata senza vita. Adesso sono stati fatti dei nuovi accertamenti che ritengono invece le due cose importanti per determinare come sia stato praticamente impossibile salire senza sporcare la suola delle scarpe, che invece Stasi ha consegnato perfettamente pulita.
Un giallo che ancora oggi lascia dubbi e interrogativi, e mette in evidenza però che Stasi non ha detto la verità, e che quindi nasconde qualcosa.