Chiara Lubich: ieri la cerimonia di chiusura della prima fase della causa di beatificazione

Ieri pomeriggio, a Frascati, c'è stata la cerimonia di chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione della Serva di Dio, Chiara Lubich. La Congregazione per le Cause dei Santi, in Vaticano, ora prenderà in esame la fondatrice dei Focolari.

Chiara Lubich: ieri la cerimonia di chiusura della prima fase della causa di beatificazione

Ieri pomeriggio, a Frascati, zona dei Castelli Romani, presso la cattedrale di San Pietro Apostolo, si è svolta la cerimonia di chiusura della prima fase diocesana della causa di beatificazione della Serva di Dio Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari. Alla cerimonia, presieduta dal vescovo di Frascati, monsignor Raffaello Martinelli, era presente anche Maria Voce, l’attuale presidente dei Focolari e una folla innumerevole di focolarini e simpatizzanti.

Chiara Lubich è nata a Trento il 22 gennaio 1920: il nome di battesimo era Silvia, cambiato in Chiara il 7 dicembre del 1943, giorno della sua consacrazione a Dio. Chiara Lubich, ispirata a Chiara di Assisi, la giovane che in modo radicale seguì l’esempio di Francesco, scelse di portarne il nome nella sua nuova vita in Cristo.

Al momento della consacrazione era sola ma, ben presto, altri giovani decisero di unirsi al suo impegno di vita e d’amore. Nonostante la seconda guerra mondiale mostrasse la cattiveria cui può arrivare l’uomo, proprio in quegli anni, a Trento, nacque una comunità, di circa 500 persone, impegnata “a vivere il comandamento dell’amore scambievole portato da Gesù, in risposta all’amore di un Dio sentito e creduto Padre di tutti”, si legge in vaticannews.va. 

Gesù aveva promesso che sarebbe stato presente là dove due o più si riunivano nel suo nome. Chiara credette a questa promessa e invitò la sua comunità ad essere unita: “Se siamo uniti, Gesù è fra noi. E questo vale. Vale più di ogni altro tesoro che può possedere il nostro cuore: più della madre, del padre, dei fratelli, dei figli”. 

Uno dei testi del Vangelo, letto in un rifugio mentre imperversava un bombardamento, diventato un testo ispiratore per Chiara, riguarda la preghiera di Gesù al Padre: “Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola“. Cuore del carisma promosso da Chiara, riconosciuto anche dalla Chiesa, è l’unità vissuta nella fratellanza universale della carità.

L’intuizione di unità e fratellanza portò Chiara e il suo Movimento ad aprirsi alle varie realtà della Chiesa Cattolica e delle altre Chiese e Confessioni cristiane. Il suo cuore sconfinava oltre il cristianesimo, raggiungendo anche membri di altre religioni, come i musulmani, i buddisti, gli indù, i sikh.

Il progetto dell’Economia di Comunione e molte opere a carattere sociale sono un’iniziativa di Chiara Lubich. A volte, questo suo impegno è stato premiato con riconoscimenti prestigiosi. Venne anche insignita della Laurea honoris causa per diverse discipline. Chiara Lubich è morta a Rocca di Papa il 14 marzo 2008.

Continua a leggere su Fidelity News