Chiara Insidioso, pestata di botte e ridotta in fin di vita dal convivente: "Non sono in stato vegetativo, curatemi"

Era il 2014 quando la giovanissima Chiara Insidioso veniva massacrata di botte dal fidanzato-convivente Maurizio Falcioni. Ridotta in fin di vita, la ragazza e la sua famiglia chiedono giustizia.

Chiara Insidioso, pestata di botte e ridotta in fin di vita dal convivente: "Non sono in stato vegetativo, curatemi"

Aveva solo 19 anni Chiara Insidioso, quando a Casal Bernocchi, estrema periferia romana, venne massacrata di botte dal suo convivente, il fidanzato Maurizio Falcioni, 35enne romano, arrestato. L’uomo, nel febbraio 2014, la ridusse in fin di vita e finì in manette con l’accusa di maltrattamenti aggravati e tentato omicidio aggravato. In sostanza, ha sottoposto la ragazza a comportamenti aggressivi e minacciosi, spesso tenuti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, tenendola in stato di isolamento totale e soggezione psicologica. 

Il Falcioni avrebbe ripetutamente e violentemente colpito Chiara al volto e al capo, con pugni e calci, per futili motivi. Secondo l’accusa, per gelosia, mandandola in coma per 11 mesi. Da lì un lentissimo risveglio, una prima riabilitazione nella Fondazione Santa Lucia e dal 2016 il trasferimento a Casa Iside, una struttura per pazienti in stato vegetativo, ormai considerata senza più speranze. 

Chiara Insidioso oggi è cosciente e la madre lancia un appello

Chiara, oggi 26enne, è cosciente, legge, sorride, si arrabbia, esprime le sue emozioni, pur non parlando. E a dimostrarlo è la madre olandese, Danielle Conjarts, mai rassegnatasi all’idea che la figlia fosse considerata in stato vegetativo e che per lei non ci fosse più nulla da fare, nel vederla inerme e passiva. 

La donna ha realizzato per sua figlia un test di lettura, scrivendo su un foglio 3 parole :acqua, albero e sole, in due lingue, olandese e italiano, con errori voluti, per studiare la reazione della ragazza che, nonostante le difficoltà di movimento e di parola, in tutti e 3 i casi, senza esitare, ha indicato i vocaboli giusti. Un segno, questo, che le capacità intellettive di Chiara Insidioso sono in netta ripresa e che ha solo bisogno di un percorso serio di riabilitazione e di un buon logopedista per tornare alla vita.

 Più volte il papà Maurizio, negli scorsi anni, ha chiesto giustizia nei confronti di chi ha ridotto in quello stato sua figlia, sottolineando come, nonostante le tante parole spese dalle istituzioni, nessuno si sia fatto avanti per garantire un supporto alle terapie necessarie ad ottenere dei miglioramenti, aggiungendo “Io non ho mai chiesto niente a nessuno. Sono state sempre le istituzioni a cercarmi, a parlare con me, a volermi aiutare. Tutto a parole però, perchè poi di fatti se ne sono visti pochi”.

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