Arriva dall’Australia una raccapricciante notizia di cronaca che racconta l’ennesimo episodio di femminicidio. Lo chef Marcus Peter Volke, di ventotto anni, ha infatti ucciso e cucinato la sua fidanzata, prima di tagliarsi la gola durante la fuga dalla polizia, chiamata dai vicini del suo appartamento di Brisbane, nel Queensland, per investigare su un odore putrido che si era diffuso nel complesso residenziale.
La polizia è arrivata nell’edificio residenziale DoubleOne 3 sabato notte, dopo che molti residenti avevano chiamato per segnalare uno strano odore pungente, che era iniziato giovedì sera ed era progressivamente peggiorato. “Sabato verso pranzo era così forte che ti faceva venire le lacrime agli occhi, era come carne andata a male“, ha detto un vicino. Pare che Volke abbia risposto quando la polizia ha suonato il campanello dell’appartamento in cui conviveva con la sua ragazza, e che sia poi scappato da una finestra.
Gli ufficiali hanno scoperto una parte di un corpo umano, appartenente alla sua ragazza indonesiana, in una pentola che si trovava nel forno, oltre a molte altre parti mutilate sparse nell’appartamento al piano terra.
Volke è fuggito a piedi dal suo palazzo ed il suo cadavere è stato poi trovato all’interno di un bidone in una strada vicina con una ferita fatale auto inflitta alla gola. Sua madre, Dorothy Volke, ha detto ai giornalisti di aver parlato con il figlio una settimana prima e che sembrava felice. “Era felice e sarebbe tornato a casa per Natale, tutto era normale,” ha affermato. Il ragazzo era recentemente tornato in Australia dopo aver lavorato all’estero su alcune navi.
Marcus e la sua ragazza si erano conosciuti proprio a bordo di una nave da crociera, nella quale lavoravano entrambi come chef. “Era su una nave, andava da un paese all’altro,” ha detto la signora Volke. “Non erano a Brisbane da molto, solo pochi mesi. Iniziavano a sistemarsi. Non so cosa stava succedendo, non lo vedevo da un anno e mezzo”. La donna è sotto choc dopo quanto successo al suo figlio, il terzo con il marito Peter. “Ancora non sembra reale“.
La polizia australiana che sta indagando la vicenda conferma che l’ipotesi più probabile è quella dell’omicidio-suicidio, corroborata dalle testimonianza dei vicini, che raccontano di un violento litigio che hanno sentito nell’appartamento lo scorso lunedì sera.