Centro migranti sovraffollato con oltre 200 ospiti: "Neanche gli animali possono vivere qua"

Le telecamere di Fanpage sono entrate nel centro di accoglienza straordinaria di Bologna, dove molti richiedenti asilo vivono in pessime condizioni igieniche. Il rischio di contrarre il Covid è molto alto, nelle scorse gli ospiti hanno protestato.

Centro migranti sovraffollato con oltre 200 ospiti: "Neanche gli animali possono vivere qua"

Quella denunciata dai richiedenti asilo di un Centro di Accoglienza Straordinaria di Bologna è una situazione che fa davvero riflettere. Nelle scorse gli ospiti del centro hanno inscenato una protesta, al fine di portare l’attenzione sul loro problema, che ormai sono costretti a vivere da diversi anni. Alcuni richiedenti asilo vivono anche da sette, otto mesi all’interno di questa struttura. La testata giornalistica Fanpage è entrata all’interno, mostrando una situazione paradossale, questo se si conta che siamo in un periodo di emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid-19

Tutti i migranti ospitati nel centro lavorano: molti di loro sono impiegati nei magazzini dell’interporto. Ci sono però problemi con i documenti, in quanto molti degli ospiti riscontrano difficoltà nell’ottenere il permesso di soggiorno e lavorano grazie a documenti provvisori. Nel centro sono ospitate oltre 200 persone, che, come si vede dalle immagini riprese da Fanpage, dormono e mangiano insieme in stanze dove sono alloggiate anche 12-14 persone. Una situazione quest’ultima confermata anche da Clemente Parisi, del Coordinamento Migranti Bologna.

Parisi: “Problema sovraffollamento è evidente”

Sulla vicenda Clemente Parisi è stato chiaro. L’uomo ha dichiarato che all’interno della struttura non è possibile rispettare nessuna regola di distanziamento sociale. Nel centro ci sarebbero migranti che stanno aspettando il permesso di soggiorno anche tra tre o quattro anni. Si tratta perlopiù di persone che sono fuggite dai loro paesi d’origine per venire a cercare un futuro migliore in Europa, e specialmente in Italia. 

“Neanche gli animali possono vivere qua” – così dice uno degli ospiti ai giornalisti di Fanpage. Costui mostra in quali condizioni è costretto a farsi la doccia, con i separè che sono pieni di muffa e sporchi. Nei bagni poi qualcosa sembra non funzionare, in quanto per terra è pieno di acqua e i sanitari dove fare i bisogni personali sono anch’essi pieni di sporcizia.

Già nei giorni scorsi gli ospiti del Cas avevano scritto una lettera alle istituzioni e alla stessa cooperativa che gestisce il centro per fare capire in che stato sono costretti a vivere. Molti migranti hanno paura di contrarre il Covid-19 e chiedono un intervento rapido. Dopo la protesta c’è stato comunque un confronto con alcuni responsabili della cooperativa. “Di nuovo non è arrivata nessuna risposta, soltanto qualche promessa, soltanto qualche scusa dicendo che non sono responsabili, che eseguono gli ordini che vengono dall’alto. È vero che non dipende certamente dagli operatori la situazione, cioè dipende dalle leggi, dalle istituzioni, dalla prefettura, dipendete dai permessi di soggiorno che arrivano in ritardo” – così conclude la sua intervista Parisi ai giornalisti. La speranza adesso è che queste persone possano magari trovare una casa accogliente dove poter vivere tranquillamente e senza pericoli per la loro salute.

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