Catanzaro: 22enne sbranata da un branco di cani randagi

La 22enne Simona Cavallaro è stata uccisa da un gruppo di cani randagi in vicino ad un'area pic nic di Satriano. Indagato un pastore del luogo, proprietario di alcuni degli animali, mentre le autorità stanno cercando di catturare i cani.

Catanzaro: 22enne sbranata da un branco di cani randagi

Una tragedia sconvolgente ha colpito Satriano, comune in provincia di Catanzaro, dove una 22enne è stata sbranata da un gruppo di cani randagi. La giovane si trovava insieme ad un amico vicino ad un’area picnic nella pineta Fiorino per fare un sopralluogo in previsione di una scampagnata con gli amici programmata per questo fine settimana.

Simona Cavallaro, originaria di Soverato, e l’amico si sarebbero addentrati nei boschi, dove all’improvviso circa 15 cani di razza pastore maremmano hanno iniziato ad aggredire i due. Il ragazzo è riuscito a scappare e mettersi in salvo in un capanno trovato nei dintorni, ma ha perso di vista Simona durante la fuga.

La giovane invece non è riuscita a divincolarsi e allontanarsi dai cani, che hanno continuato ad infierire su di lei fino ad ucciderla. L’amico, al momento sotto shock, ha dato subito l’allarme, ma quando i carabinieri ed il personale del 118 sono arrivati sul posto per la studentessa 22enne non c’era più niente da fare.

Gli investigatori stanno cercando in queste ore di catturare gli animali, riuscendo finora a trovarne due ancora sporchi di sangue. Gli animali hanno mostrato segni di aggressività anche contro i militari, che hanno dovuto sparare in aria per evitare di essere aggrediti a loro volta. Una volta catturati tutti i componenti del branco, tramite il controllo del microchip si potrà verificare chi siano eventualmente i proprietari dei cani.

Nel frattempo c’è un già un primo indagato per la morte della giovane, il 44enne Pietro Russomanno,  un pastore 44enne di Satriano che sarebbe proprietario di alcuni dei cani facenti parte del branco che ha aggredito Simona. L’uomo, assistito dall’avvocato Vincenzo Cicìno, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per potergli permettere di nominare un proprio perito in previsione dell’autopsia. Gi investigatori stanno anche vagliando se il gregge del pastore stesse pascolando in una zona consentita o meno.

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