Grazie ad un blitz antidroga, è stata smantellata una efficiente organizzazione che trafficava stupefacenti nel quartiere di San Giovanni Galermo a Catania; un’intera famiglia (padre, madre e figlio) è finita in carcere con l’accusa di spaccio di droga.
La famiglia conduceva il traffico di droga dalla propria abitazione, con una organizzazione così perfetta che sembrava una catena di montaggio. Infatti, Graziella Fiamingo e il marito Giovanni Ventaloro, rispettivamente 46 e 47 anni, assieme al figlio Giuseppe, di 28, erano a capo di una rete fittizia che includeva sia i pusher che dovevano spacciare sia coloro che dovevano custodire la droga.
Il blitz antidroga ha portato all’arresto di 26 persone, in cui sono incluse anche sei donne. Il compito di quest’ultime era quello di conservare bene la droga, ma la cosa più sconcertante è che le donne stavano nello stesso palazzo dove abitava la famiglia di spacciatori. Il giro d’affari era abbastanza voluminoso, e le somme di denaro incassate raggiungevano anche i 15mila euro al giorno. L’accusa per i trafficanti, emessa dal Gip, è di associazione finalizzata allo spaccio di droga.
La smania di denaro era diventata insaziabile e le donne erano disposte a tutto pur di guadagnare. A questo proposito, è stato accertato che le donne spacciavano anche in presenza dei bambini, ignari di ciò che accadeva. L’attività dunque era diventata così una vera e propria associazione che trafficava in cocaina e marijuana con un ritmo incessante, tale da farla diventare abbastanza redditizia.
L’operazione, che è stata chiamata Camaleonte, è stata condotta dal comandante provinciale dei Carabinieri Alessandro Casarsa e dal sostituto procuratore Valentina Sincero, nella stessa via di Capo Passero dove il mese scorso erano state emesse alcune custodie cautelari verso 47 persone, tra cui anche dei minorenni accusati di spaccio di droga.
Oltre agli arresti, i carabinieri hanno anche sequestrato oltre 3 chilogrammi di marijuana, circa 60 grammi di cocaina e anche due macchine appartenenti ai trafficanti e che erano utilizzate per il trasporto della droga. Un lavoro lungo e faticoso, che ha comunque portato dietro le sbarre alcuni tra i componenti di questo enorme giro, sperando che per un po’ diminuisca lo spaccio in questa città.