Catania, investito e picchiato da un 26enne: troppi sguardi verso la fidanzata

Per uno sguardo di troppo nei confronti della fidanzata, un 26enne di Paternò accompagnato dai familiari ha organizzato una vera e propria spedizione punitiva.

Catania, investito e picchiato da un 26enne: troppi sguardi verso la fidanzata

A tre settimane dal pestaggio, i carabinieri hanno messo in manette i quattro aggressori che il 29 gennaio scorso hanno investito e picchiato un ragazzo di 21 anni in provincia di Catania, a Paternò. La colpa (se così si può definire) del giovane è quella di aver dato uno sguardo di troppo alla fidanzata di uno degli assalitori, scatenandogli così una rabbia che lo ha portato prima a litigare con la vittima tramite social, ed infine ad organizzare una vera e propria spedizione punitiva insieme ai suoi familiari.

La famiglia ora in manette, il fidanzato 26enne, il padre, il fratello ed il cognato, ha cercato di depistare le indagini dei carabinieri vendendo la macchina utilizzata per investire la vittima, ma i militari sono riusciti ugualmente a identificare i quattri aggressori portandoli così in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato in concorso. La vittima 21enne è ricoverata presso l’ospedale Garibaldi di Catania, e non è più in pericolo di vita.

Spedizione punitiva per uno sguardo di troppo

A far scatenare tanta rabbia nel 26enne Venero Giovannino Nicolosi è stato uno sguardo di troppo che il ragazzo di 21 anni avrebbe fatto alla fidanzata del giovane. I due si erano incrociati per puro caso a Paternò, ma questa vicenda li ha portati a discutere successivamente tramite l’app di messagistica del social Facebook.

Una questione che per Nicolosi non poteva concludersi facilmente, tanto da decidere di raccontarla ai suoi familiari per poter così organizzare una vera e propria spedizione punitiva. Dopo aver scoperto dove si trovasse il 21enne, Nicolosi è uscito di casa insieme alla fidanzata, al padre 51enne Riccardo Concetto Nicolosi, al fratello di 25 anni Michelangelo Nicolosi, ed anche con il cognato 31enne Paolo Antonino Di Mauro, recandosi con due macchine diverse in Piazza delle Fontane, dove sapevano che avrebbero trovato la vittima.

Da questo punto, sono le telecamere di una casa privata a testimoniare l’accaduto, nel momento in cui mostrano l’Alfa Romeo 147 guidata da Nicolosi investire il ragazzo, mentre i familiari aggrediscono gli amici del 21enne che erano arrivati ad aiutarlo, per poi concludere il pestaggio prendendosela con la vittima già priva di sensi. Tutti e quattro gli aggressori sono ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato in concorso, mentre la giovane vittima non è più in pericolo di vita, ma rimane ricoverata presso l’ospedale di Catania.

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