Il cane, spaventato, è stato sottoposto alle prime cure veterinarie – afferma Beatrice Rezzaghi, responsabile Unità di Emergenza LAV – Ci siamo trovati di fronte a una scena che mai avremmo pensato di vedere, di autentica crudeltà, perché se non fossimo intervenuti in tempo il cane avrebbe rischiato di morire soffocato.
Ricordiamo che il maltrattamento di animali è un reato che prevede la reclusione da 3 a 18 mesi o multa fino a 30.000 euro. Non denunciare simili violenze equivale a esserne complici.
La vicenda
Con le zampe e il muso legate con il nastro adesivo era destinato ad una morte terribile: soltanto l’intervento dell’Unità di Emergenza Lav insieme ai Vigili del Fuoco di Catania ha permesso di salvare la vita ad un cagnolino. L’animale era stato segnalato in mezzo ai rovi da alcuni passanti ed era in grande difficoltà.”Il cane, spaventato, è stato sottoposto alle prime cure veterinarie – afferma Beatrice Rezzaghi, responsabile Unità di Emergenza Lav – Ci siamo trovati di fronte a una scena che mai avremmo pensato di vedere, di autentica crudeltà, perché se non fossimo intervenuti in tempo il cane avrebbe rischiato di morire soffocato”.
Ricordiamo che il maltrattamento di animali è un reato che prevede la reclusione da 3 a 18 mesi o multa fino a 30mila euro. Non denunciare simili violenze equivale a esserne complici, quindi ci auguriamo che l’omertà non prevalga su tanta efferatezza, da condannare senza se e senza ma: per questa ragione sporgeremo denuncia contro ignoti e ci auguriamo di poter contribuire ad assicurare alla giustizia questi malfattori.
Il maltrattamento di animali rappresenta una delle molte piaghe della nostra società ed è difficile comprendere le ragioni e le motivazioni soprattutto se consideriamo che gli animali sono da sempre un aiuto fondamentale ed essenziale nelle nostre vite.Il reato di maltrattamento di animali oggi ha sede nell’art. 544-ter c.p., il quale stabilisce che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti dei quali al comma uno deriva la morte dell’animale.