Una vicenda davvero spiacevole si è verificata lo scorso 10 gennaio all’aeroporto di Catania. Un bambino di 12 anni ha trascorso un periodo di vancanza dal padre a Noto, nel siracusano, in quanto i due genitori sono separati. Il padre avrebbe dovuto tenere il bimbo dal 3 al 9 gennaio, per poi fare rientro entro il 10 gennaio a Milano per poter cominciare la scuola. Ma ciò non è accaduto in quanto il bambino è stato rimandato indietro una volta in aeroporto.
Arrivati nello scalo, all’imbarco il piccolo ha esibito il Green Pass “base”, quello che si ottiene con un tampone negativo. L’addetto ha messo subito in chiaro le condizioni, affermando che il 12enne non potesse imbarcarsi in quanto non vaccinato. Proprio dal 10 gennaio è partita la norma che obbliga le persone ad essere completamente vaccinate per poter usufruire dei mezzi pubblici a breve e lunga percorrenza, regola valida anche per gli aerei.
Bimbo rimandato indietro
Il padre ha cercato di spiegare che il bimbo soltanto il giorno prima aveva compiuto gli anni e che quindi per questo non era vaccinato. Gli addetti dello scalo non hanno voluto sentire ragioni neanche quando il padre ha detto agli inservienti che il piccolo dovesse tornare a scuola e che ha l’affidamento condiviso con la madre.
L’uomo deve rispettare per legge i tempi con cui il bimbo deve stare con lui in modo da non incorrere in sanzioni penali. Adesso il bimbo si trova ancora in Sicilia e nel frattempo è stato vaccinato. Dovrà però aspettare 15 giorni prima di ricevere il Super Green Pass e poter ripartire alla volta di Milano.
“Anche se è contento di stare con me e con i nonni sta perdendo giorni di scuola per colpa dell’ignoranza” – così ha riferito il padre ai media nazionali. “Sono vittima di una ignoranza che dilaga, e della mancanza di elasticità da parte di alcuni” – così ha inoltre detto l’uomo, che si dice molto amareggiato.