Quella che arriva dalla provincia di Catania, precisamente da Zafferana Etnea, è una notizia che lascia davvero senza parole. La vicenda interessa da vicino una bimba di due anni, Gaia, nata nel 2019, a cui, sin dalla nascita, è stata certificata la mancanza di un rene. I genitori, Gerlando e Magda, si sono rivolti così a degli specialisti e hanno presentato apposita domanda di invalidità. La commissione medica che ha però esaminato la domanda, ha ritenuto che vivere senza un rene non sia una condizione invalidante, per cui ha rigettato la richiesta di invalidità dei genitori di Gaia.
Da quel momento i genitori della piccola hanno intrapreso una vera e propria battaglia, e chiedono a gran voce che alla bimba sia riconosciutà la condizione di invalida civile. Poco dopo essere nata, la bimba è stata ricoverata al Gaslini di Genova presso il reparto di nefrologia e dialisi. I primi controlli avevano evidenziato già un quadro medio-critico della condizioni della piccola. Da quel momento in poi Gaia ha seguito una terapia renale.
L’unico rene si è ingrossato
Dopo i primi controlli, i genitori e la bimba sono dovuti tornare a Genova dove sono state riscontrate condizioni anormali, per cui i medici hanno stabilito di definire la malattia “di evoluzione verso la sufficienza renale che si potrà avere tra il 3-4 decanio di vita”. La piccola, però, ha ancora due anni di vita e dovrebbe quindi vivere molti anni in questa condizione.
Nel frattempo l’unico rene che ha la bambina si è ingrossato. A fine maggio la piccola ha eseguito un altro controllo presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. A metà giugno i genitori hanno sottoposto la loro figlioletta ad una scintigrafia renale statica, la quale ha evidenziato che il rene si è ingrossato di circa 1 centimetro e mezzo.
Nonostnate tutti questi esami e la certezza che la piccola abbia bisogno di cure continue, la Asl di Acireale il 10 luglio scorso ha chiuso la pratica di invalidità per decadenza e ha riconfermato l’indennità di frequenza. I genitori di Gaia però sono intenzionati ancora ad andare avanti e continueranno a lottare per far sì che alla piccola venga riconosciuta l’invalidità civile.