Castel Gandolfo: zio trancia il dito al nipote al culmine di una lite

Uno zio, di 70 anni, trancia il dito al giovane nipote al culmine di una lite, apparentemente nata per il troppo abbaiare del cane del giovane. Alcuni familiari intervenuti sul posto smentiscono però questa assurda ipotesi

Castel Gandolfo: zio trancia il dito al nipote al culmine di una lite

Lo scenario è lo splendido Lago di Castel Gandolfo, luogo turistico molto famoso della movida romana, che è stato teatro di una ennesima lite tra vicini di casa, che ha portato anche questa volta a risvolti decisamente drammatici.

Questa storia probabilmente è ancora più drammatica e assurda perché i due protagonisti oltre ad essere dei vicini sono anche dei parenti, zio e nipote. La lite sembra essere nata per disguidi su degli appezzamenti di terra e per il disturbo arrecato dal cane del ragazzo che non smetteva di abbaiare.

L’aggressore è un 70enne, ex vigile del fuoco che, a quanto pare, al culmine di una esasperazione quotidiana, avrebbe preso un machete e con questo avrebbe aggredito il giovane nipote di circa 33 anni. Nella colluttazione ha avuto la peggio il giovane che ha perso il dito mignolo ed è dovuto ricorrere ad un delicato intervento chirurgico presso il Gemelli di Roma.

Nella lite è rimasto ferito anche un altro nipote, anche questo bisognoso di cure e ricoverato presso l’ospedale di Albano. L’anziano zio è attualmente agli arresti presso la stazione dei Carabinieri di Velletri, in attesa di parlare con il magistrato per poter chiarire la sua posizione. Attualmente, è stato fermato con l’accusa di lesione personali gravissime.

Il resto della famiglia che ha assistito alla scena non ha potuto credere ai suoi occhi e fortunatamente hanno fatto intervenire immediatamente una pattuglia dei Carabinieri.

Stando alle prime ricostruzioni, i familiari escludono categoricamente che il motivo della drammatica lite sia da attribuire al cane che a quanto pare, era particolarmente amato in famiglia, pertanto sono più probabili interessi economici. Saranno senza dubbio le indagini a chiarire questo nuovo caso di lite tra “vicini” finito ancora una volta nel sangue e questa volta, addirittura tra parenti e in un luogo di solito considerato di “relax”.

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