Cassazione: i video pedopornografici non sono reato se il minore è consenziente

Fa discutere una recente sentenza della Corte di cassazione secondo cui i video pornografici con protagonisti un adulto e un minore non costituiscono reato se il minore ne è consenziente.

Cassazione: i video pedopornografici non sono reato se il minore è consenziente

La Corte di Cassazione ha sdoganato i video pedopornograficxi con una sentenza del 28 ottobre. Le Sezioni Unite hanno stabilito che la produzione di foto e video intimi tra un minorenne over14 e un adulto è lecita se il minore ha dichiarato il suo assenso alle riprese. 

Nelle motivazioni della sentenza si capisce che i giudici hanno voluto dare la priorità al consenso dei soggetti coinvolti indipendentemente dalla loro età. Si ribadisce che se il rapporto sessuale è stato consumato tra partner consenzienti e entrambi sono favorevoli alle riprese non si configura nessun reato.

Nella sentenza viene anche specificato che il video incriminato è stato usato per “usi privati”, se i filmati rimangono nell’ambito dell’uso personale sono leciti e solo se vengono messi in rete o venduti si ha il reato di pedopornografia.

La decisione della Cassazione ha suscitato reazioni da parte alcuni politici e di associani a difesa dei minori.
Forte la reazione del presidente dell’Associazione Pro Vita & Famiglia che considera la sentenza un tradimento della Costituzione e un grave pericolo per tutti i minorenni.

Per le associazioni le sentenze ultraprogressiste degli ultimi anni in questo modo aprono alla legalizzazione della pedofilia. Non si tiene poi conto del Revenge Porn, pratica molto diffusa, con cui video privati vengo messi in rete all’insaputa di uno dei due partner.

Ciò che preoccupa il presidente dell’associazione Pro vita Antonio Brandi è che già in passato la Cassazione aveva dichiarato leciti i rapporti sessuali tra un adulto e un minore. I giudici avevano già stabilito che è normale per i ragazzini “avere rapporti sessuali anche con maggiorenni è poi si sdogana la possibilità di registrare… Una sentenza choccante, che banalizza la pedofilia e la pedopornografia e rende vani gli enormi sforzi contro queste piaghe e contro l’ipersessualizzazione dei minori”.

Una sentenza del 2013 aveva assolto un assistente sociale di 60 anni che aveva regolarmente rapporti sessuali con una bambina di 13 anni, a lui affidata, perché lei era ne era innamorata, per cui era consenziente. 

Per i giudici nostrani se i minorenni sono consenzienti gli adulti possono avere rapporti sessuali con loro ed effettuare riprese porno, purché i video non vengano messi in rete. Va precisato che invece in molti paesi esteri i minori non sono ritenuti in grado di prestare un consenso consapevole e pertanto vengono maggiormente tutelati.

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