Il corpo di Saman Abbas non è stato ritrovato ma il giallo che ruota attorno alla 18enne pachistana, scomparsa da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, e presumibilmente uccisa dal clan familiare, è ancora molto fitto e intricato.
Le forze dell’ordine di Reggio Emilia stanno lavorando per riportare nel nostro Paese tutti i parenti coinvolti nel presunto omicidio della ragazza. Ad oggi, sono stati riportati in Italia, dopo un arresto all’estero, lo zio di Saman, Danish Hasnain, ritenuto esecutore materiale del delitto, e il cugino Ikram Ijaz, catturato a Nimes ed entrambi si sono dichiarati estranei ai fatti, senza fornire nuovi elementi utili alle indagini. Nomanulhaq Nomanulhaq, ritenuto il secondo complice nell’occultamento del cadavere, è stato arrestato pochi giorni fa, il 14 febbraio, alle porte di Barcellona.
L’estradizione
I genitori di Saman Abbas, la 18enne uccisa il 30 aprile 2021 perchè rifiutava il matrimonio combinato, saranno estradati dal Pakistan dove sono fuggiti da Novellara. La conferma arriva dall’ambasciatore pakistano in Italia, Jauhar Saleem, anche se i due risultano ancora a piede libero nel loro paese d’origine.
Queste le parole dell’ambasciatore pakistano riportate sul quotidiano “Il Resto del Carlino”: “La richiesta del Governo italiano è stata approvata in linea di principio e le procedure da parte nostra secondo il quadro giuridico pakistano sono in via di completamento. Siamo pronti a fornire tutto il supporto alle indagini di omicidio in corso. È nostra volontà fare giustizia su un delitto d’onore che nel nostro Paese è diventato un crimine imperdonabile”. Questa dichiarazione è un chiaro segnale di collaborazione da parte delle autorità pachistane per trovare risposte sul crimine compiuto nella Bassa Reggiana.
Il cugino di Saman Abbas, Nomanulhaq Nomanulhaq, invece, resterà nel carcere della Catalogna, essendosi opposto all’estradizione in Italia. Il 35enne viveva nell’ombra, in un quartiere periferico di Barcellona, quello di Trididad, in cui poteva trascorrere un’esistenza tutto sommato tranquilla, lontano dalle indagini che in Italia lo indicavano come complice nel presunto omicidio della cugina Saman. Gli inquirenti, però, sono riusciti a incastrarlo grazie al telefonino e questo rappresenta un passo avanti verso la giustizia.
Nazia Shaheen e Shabbar Abbas infatti sono partiti in fretta e in furia da Milano Malpensa, forse dopo l’omicidio della figlia 18enne che si era opposta a un matrimonio combinato. Arrivati in Pakistan, hanno fatto perdere le loro tracce e ancora, a distanza di 1 anno, di loro non c’è nessuna notizia. Qualora dovessero essere rintracciati, però, la promessa dell’ambasciatore è quella di un pronto trasferimento in Italia per permettere alle indagini di proseguire.