Primo maggio del 2014, un giorno come tanti altri per le poche anime di Cà Raffaello, un piccolo paesino nella bella e romantica campagna toscana in provincia di Arezzo. Ma che invece diventerà uno dei giorni più tristi e cupi perchè legato alla scomparsa di una compaesana, Guerrina Piscaglia. Una casalinga di mezza età, di cui da ormai due lunghi anni non si hanno più notizie
Non si sa più niente di Guerrina dalle 13:46, quando per l’ultima volta parlerà al cellulare con padre Graziano, sospettato numero uno per la sua scomparsa. Un mistero all’italiana si può dire, perchè sembra che la donna si sia letteralmente dissolta nel nulla.
La donna si era invaghita del prete congolese, il quale sembra ricambiasse queste attenzioni. Per la Procura di Arezzo quindi il prelato è il principale indiziato per la scomparsa della donna e per questo dall’1 febbraio si trova agli arresti domiciliari presso un convento a Roma ma continua a proclamare la sua innocenza.
Domani si attende la decisione dei giudici circa l’annullamento delle misure cautelari poste a carico di padre Graziano, chiesto dai suoi legali in virtù del fatto che padre Graziano non può inquinare prove e ha mantenuto una buona condotta.
Padre Graziano sembra non aver resistito alla tentazione dei social però. Infatti sono apparsi recentemente dei suoi selfie, fatti proprio dalla sua camera del convento che lo ospita. Azioni che i suoi legali gli avevano fortemente sconsigliato, proprio in virtù del fatto che sono comportamenti incompatibili con le misure restrittive accordategli. Non ha quindi resistito all’ennesima tentazione di apparire, trasgredendo quindi tutte le regole.
I familiari di Guerrina dichiarano di essere particolarmente dispiaciuti nel vedere queste foto, poichè interpretano questi gesti come una provocazione, una vera e propria mancanza di rispetto nei riguardi di persone che hanno perso la loro amata moglie, madre e figlia e che in questi anni hanno mostrato grande rispetto nei confronti di Padre Graziano.