E’ raro che il Vaticano si pronunci tanto duramente: “Risulta purtroppo che l’Ufficio diretto dal dottor Libero Milone, esulando dalle sue competenze, ha incaricato illegalmente una Società esterna per svolgere attività investigative sulla vita privata di esponenti della Santa Sede“. Il dottor Milone cerca di difendersi parlando di ‘giochi loschi‘ e di un vecchio potere che, in Curia, blocca anche la riforma di Francesco.
Ma contro il dottor Milone, Domenico Giani, comandante della Gendarmeria afferma che ci sono prove chiare. Mentre l’arcivescovo Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato spiega che è andato contro ogni regola: stava spiando la vita privata dei suoi superiori e dello staff e continua dicendo che “se non avesse accettato di dimettersi, lo avremmo perseguito in sede penale”.
La nota ufficiale sul dottor Milone è espressa con poche parole, ma sufficienti: “La Santa Sede prende atto con sorpresa e rammarico delle dichiarazioni. Egli è venuto meno all’accordo di tenere riservati i motivi delle sue dimissioni dall’Ufficio“. Il revisore generale ha il solo compito di “analizzare i bilanci e i conti della Santa Sede e delle amministrazioni collegate” e non di spionaggio. Un reato che pone fine alla fiducia riposta in Milone, il quale, riconosciute le sue responsabilità “ha accettato liberamente di rassegnare le dimissioni”.
All’accusa di spionaggio la nota vaticana aggiunge quella di ‘intimidazione‘ con urla e minacce. Le indagini sul dottor Milone sono state condotte con attenzione e con rispetto della persona. Monsignor Becciu ha anche affermato alla Reuters che Papa Francesco era stato informato sia dell’indagine e sia delle prove raccolte ancor prima che fosse chiesto a Milone di dimettersi.
Nell’intervista a Milone rilasciata a Corriere, Wall Street Journal, agenzia Reuterse Sky Tg24, egli pronuncia una frase inquietante: “Spero che i documenti sequestrati il 19 giugno escano fuori dal Vaticano“. E aggiunge “È evidente che ci sono resistenze alle riforme del Papa, c’è chi vuole bloccarle facendo passare l’idea che tanto non sta cambiando niente“.