L’orditoio “gemello” a quello in cui è morta la giovane mamma operaia Luana D’Orazio è stato manipolato, in particolare sono stati alterati i dispositivi di sicurezza del macchinario stesso. Questo è quel che emerge, proprio in queste ore, dall’accertamento del consulente tecnico nominato dalla Procura di Prato per far luce sulla tragica morte della giovane.
Come sappiamo, dopo l’incidente, rivelatosi fatale per Luana all’interno dell’azienda tessile dove lavorava, 2 orditoi, quello in cui la ragazza fu trascinata e un altro di fronte, sono stati posti sotto sequestro per effettuare una comparazione tra i due. Ieri il consulente ha iniziato l’accertamento sull’orditoio “gemello”, trovando le sicurezze manipolate, mentre nei prossimi giorni verrà analizzato nei dettagli il macchinario in cui ha perso la vita Luana.
Gli indagati e gli ultimi aggiornamenti
Per la morte di Luana sono indagati Luana Coppini, 57 anni, assistita dagli avvocati Alberto Rocca e Barbara Mercuri, e Mario Cusimano, tecnico manutentore esterno alla ditta, assistito dalll’avvocato Stefano Camerini. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo e rimozione dolose delle cautele antinfortunistiche.
Intanto, secondo il contratto al vaglio dei pm, è emerso che la 22enne sarebbe stata assunta con funzioni di catalogazione, quindi non avrebbe dovuto usare i macchinari. Come scrive Repubblica, alla luce delle nuove evidenze, i legali dei familiari e la Procura vogliono capire se Luana avesse ricevuto la giusta formazione, come detto in un primo momento. Mentre gli accertamenti proseguono, le autorità mantengono il massimo riserbo.
Intanto ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ricordato la tragedia di Luana alla Camera, esprimendo il suo cordoglio e quello del governo per la morte della giovane Luana D’Orazio e degli altri ben cinque lavoratori deceduti sul lavoro solo in una settimana. “Non dobbiamo dimenticare, siamo vicini alle loro famiglie e vogliamo fare tutto il possibile per evitare il ripetersi di questi episodi. Su dieci morti sul lavoro 7 sono di donne”, ha aggiunto, dicendo che occorre vigilanza e prevenzione. “Abbiamo già convocato la cabina di regia per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza nei luoghi di lavoro. Occorre un rafforzamento delle attività ispettive”, ha concluso.