Caso Garlasco, un vecchio martello ritrovato nel canale: potrebbe essere l’oggetto mancante?

Un martello ritrovato nel canale di Tromello potrebbe essere l’oggetto mancante nel caso Garlasco, mentre le indagini si concentrano su Andrea Sempio e nuove testimonianze.

Caso Garlasco, un vecchio martello ritrovato nel canale: potrebbe essere l’oggetto mancante?

Un nuovo capitolo si aggiunge alla lunga vicenda del caso Garlasco, che da quasi diciotto anni tiene col fiato sospeso chi segue le indagini sulla tragica fine di Chiara Poggi, la giovane di 26 anni che perse la vita il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia in via Pascoli. Le recenti ricerche condotte nel canale di Tromello, un piccolo comune vicino a Garlasco, hanno portato al ritrovamento di alcuni oggetti che potrebbero gettare nuova luce sul caso.

Tra questi, come riportato dalla trasmissione Chi l’ha visto, spicca un vecchio martello, l’unico oggetto che la famiglia Poggi ha sempre dichiarato mancare dalla loro abitazione dopo quel giorno. Le operazioni di ricerca, coordinate dai carabinieri e dai vigili del fuoco, si sono concentrate in un tratto di circa 300 metri del canale, situato non lontano da una casa disabitata appartenuta alla famiglia Cappa, imparentata con i Poggi.

L’area è stata individuata grazie alla testimonianza di un uomo che, dopo anni di silenzio, ha dichiarato a Le Iene di aver visto una ragazza gettare un oggetto metallico nel canale la mattina dell’evento. Sebbene gli inquirenti stessero cercando un attizzatoio da camino, il martello ritrovato ha suscitato interesse: secondo le perizie, potrebbe essere compatibile con le lesioni riportate dalla giovane. Tuttavia, trattandosi di un oggetto comune e considerando il tempo trascorso, gli investigatori mantengono la massima cautela.

I risultati delle ricerche a Tromello sono stati positivi, ora valuteremo l’utilità di tutto quello che abbiamo trovato”, hanno dichiarato fonti investigative. Il dragaggio del canale, lungo complessivamente 1,2 chilometri, è stato un’operazione complessa, resa ancora più difficile dal passare degli anni e dalle condizioni del fondale melmoso. Tra gli oggetti recuperati ci sono anche un bracciolo di una sedia in ferro e altri attrezzi da lavoro, tutti ora al vaglio degli investigatori per verificarne la possibile rilevanza.

La testimonianza chiave, che sarà trasmessa integralmente nella prossima puntata di Le Iene del 20 maggio, descrive una ragazza – identificata dal testimone come Stefania Cappa, cugina di Chiara, ma non indagata – mentre getta un oggetto metallico nella roggia che attraversa il paese. Parallelamente, la Procura di Pavia sta portando avanti un’altra linea d’indagine che vede coinvolto Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, Marco Poggi. Ieri, 14 maggio, sono state effettuate perquisizioni di circa sette ore nelle abitazioni di Sempio a Voghera, dei suoi genitori a Garlasco e di due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi, non indagati.

Questi ultimi, che frequentavano casa Poggi all’epoca dei fatti, sono stati contattati telefonicamente da Sempio quella mattina, come emerso dai tabulati del 2007. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati telefoni, computer e alcuni diari manoscritti di Sempio, in cui il 37enne annotava riflessioni personali. Nonostante la pressione delle indagini, Sempio appare tranquillo: “Andrea è sereno come sempre e ha collaborato pienamente”, ha riferito l’avvocata Angela Taccia, che lo difende insieme al collega Massimo Lovati. Il caso Garlasco, che ha visto la condanna definitiva a 16 anni di carcere di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, si trova ora a un bivio.

Domani, 16 maggio, è in programma un incidente probatorio per analizzare una traccia biologica mista trovata sulle unghie della giovane, un elemento che potrebbe portare nuovi sviluppi. Intanto, la famiglia Poggi, provata da anni di ricerche della verità, si dice “basita” di fronte a queste nuove ipotesi. In una nota, l’avvocato Francesco Compagna ha criticato l’approccio della Procura, sostenendo che si stiano valorizzando “ipotesi stravaganti” a discapito di quanto accertato in un processo ormai concluso. Resta da capire se il martello ritrovato possa davvero rappresentare una svolta o se, come temono in molti, il mistero di Garlasco continuerà a rimanere irrisolto, sospeso tra vecchie testimonianze e nuove speranze di giustizia.

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