Caso Denise Pipitone: la testimonianza di una donna alla procura di Marsala

Il caso di Denise Pipitone sembra essere a un passo da una seconda archiviazione. Lo scorso aprile l'avvocato di Piera Maggio ha consegnato la testimonianza di una donna alla procura di Marsala.

Caso Denise Pipitone: la testimonianza di una donna alla procura di Marsala

Quarto Grado, su Rete 4, parla una testimone della nuova inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, facendo riferimento a un aperitivo avvenuto anche alla presenza del proprio marito.

Il 28 aprile scorso, l’avvocato della famiglia della bambina ha consegnato la testimonianza di questa donna alla Procura di Marsala, ma, dopo essere stata convocata per due volte dai magistrati, la signora è stata giudicata inattendibile a causa delle affermazioni ritenute prive di riscontro. 

L’accaduto

Si torna a parlare del caso di Denise Pipitone. I carabinieri di Trapani hanno intercettato lo scorso 25 maggio una frase di Anna Corona alla figlia Alice che per i legali dei genitori di Denise, Piera Maggio e Piero Pulizzi, potrebbe riferirsi proprio al sequestro della piccola Pipitone. La frase in questione è “Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe“, ossia “Vuoi sapere chi è stato quella volta? Io con Giuseppe“.

Parole, pronunciate abbassando la voce, che sono state intercettate nell’ambito delle indagini riaperte dalla Procura di Marsala (che a settembre ha chiesto l’archiviazione) sul sequestro della bambina di Mazara del Vallo. Il “Giuseppe” di cui parla Anna Corona non è stato identificato.Su questa intercettazione, ma anche su altre, punta l’opposizione delle parti civili alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Marsala dell’inchiesta che vede coinvolti, oltre ad Anna Corona, altre tre persone.

Corona è coinvolta, infatti, insieme al 53enne mazarese Giuseppe Della Chiave e ai coniugi romani Antonella Allegrini, di 63 anni, e Paolo Erba, di 71. Allegrini e Erba sono indagati solo per false dichiarazioni al pm. A settembre la Procura di Marsala ha chiesto l’archiviazione.

L’opposizione alla richiesta di archiviazione, su cui il gip di Marsala sarà chiamato a decidere il prossimo 23 novembre, è stata formulata soltanto per Anna Corona. Quest’ultima, peraltro, racconta una testimone, avrebbe detto: “A picciriddra morse” (“la bambina è morta”, ndr), aggiungendo: “A Piera le si deve bruciare il cuore“. Sulla base di questi ed altri elementi, le parti civili chiedono la prosecuzione delle indagini preliminari sulla scomparsa di Denise.

Le parole della mamma di Denise

Martedì scorso è stato il 21esimo compleanno di Denise, scomparsa da Mazara del Vallo quando aveva quattro anni e di cui non si sono più avute notizie. “Denise va cercata – ha detto la mamma Piera Maggio -. Non è giusto che la verità non emerga e che i colpevoli siano liberi di girare tranquillamente”.

C’è attesa intanto per l’udienza del 23 novembre davanti al gip del Tribunale di Marsala. “Vedremo cosa accadrà – ha commentato la madre di Denise -. Non ho mai perso la fiducia nella giustizia italiana, così come non ho perso la speranza di riabbracciare mia figlia. Denise non è un caso chiuso, non va archiviata e va cercata viva, almeno fino a quando non emergano elementi che facciano ritenere il contrario. Vanno individuati i responsabili della sua scomparsa, altrimenti sarebbe un vero fallimento per la giustizia italiana”.

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