Caso Ciro Grillo: dalla perizia l’ipotesi uso della droga dello stupro

Spunta l’ipotesi dell’utilizzo della droga dello stupro nella vicenda che ha coinvolto Ciro Grillo, figlio del cofondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.

Caso Ciro Grillo: dalla perizia l’ipotesi uso della droga dello stupro

La consulenza è stata depositata dalla legale presso l’ufficio del gip di Tempio Pausania, che venerdì 5 novembre deve decidere se mandare a processo o prosciogliere i quattro, ipotizza l’uso di sostanze inibitorie come il Ghb sulla presunta vittima.

Le sostanze potrebbero essere alla base della sensazione di intontimento e di perdita di coscienza da raccontata dalla vittima. La studentessa milanese ha più volte dichiarato ai pm di ricordare solo i primi minuti del rapporto di gruppo avuto con i quattro.

La vicenda

Alcol a fiumi ma forse anche droga dello stupro per inibire le ragazze e abusarne sessualmente, è questa la nuova ipotesi avanzata sul caso Ciro Grillo da una perizia medico legale di parte richiesta dall’avvocato della vittima sui presunti abusi su cui il Tribunale di Tempio Pausania è chiamato a decidere nei prossimi giorni.

La consulenza, firmata dal professor Enrico Marinelli della Sapienza, è stata depositata presso l’ufficio del Gup che in udienza preliminare questa settimana deciderà se rinviare a giudizio gli indagati Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Secondo il documento, le ore in casa Grillo di cui la ragazza milanese non ricorda nulla sarebbero compatibili sia con un alto tasso alcolemico ma anche con l’uso di sostanze cosiddette droghe da stupro che potrebbero essere state assunte nell’abitazione della famiglia Grillo a Cala di Volpe dopo una notte in discoteca a Porto Cervo nel 2019.

La ragazza “racconta di avere coscienza solo dei primi minuti del rapporto di gruppo… è stata vittima di un blackout cognitivo, fenomeno spesso collegato a una violenza sessuale in cui vengano in precedenza assunti alcolici… l’evento è associabile anche all’uso delle cosiddette droghe da stupro, come il Ghb, molto insidiose perché costituite da liquidi inodori e incolori, facilmente mescolabili” scrive infatti il consulente nella perizia, aggiungendo che “In linea puramente teorica non è possibile escludere l’uso di una sostanza di questo tipo prima o in associazione con l’alcol”.

Non solo, per la perizia di parte il disturbo post-traumatico da stress diagnosticato alla vittima è “coerente con un rapporto non consenziente e invasivo” e anche i lividi sulle braccia e sulle gambe sono “compatibili con un meccanismo di pressione e afferramento attuato da più persone contemporaneamente con le mani”.

Conclusioni che ovviamente avvalorano il quadro accusatorio ma che vengono rigettate con forza dalla difesa dei ragazzi coinvolti. “Sulle ipotesi si può dire qualunque cosa. Possiamo dire qualsiasi cosa priva di fondamento, come priva di fondamento è l’ipotesi della droga dello stupro” ha ribattuto infatti l’avvocato di Vittorio Lauria, uno degli amici di Ciro Grillo.

Secondo la difesa degli indagati, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti della giovane, mentre tutti tranne Corsiglia sono accusati di violenza sessuale anche nei confronti dell’amica per delle foto oscene scattate mentre lei dormiva, l’elemento del droga dello stupro non avrà alcuna influenza sulla decisione del rinvio a giudizio attesa per venerdì prossimo al termine della seconda udienza preliminare.

 

 

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