L’inchiesta della Procura di Castrovillari sulla morte ritenuta strana di Denis Bergamini non ha portato novità sul caso. Proprio ieri i magistrati hanno chiesto l’archiviazione visto che non sono emersi elementi nuovi tali da sostenere una qualsiasi possibile accusa nei confronti dell’ex fidanzata del calciatore del Cosenza, Isabella Ierinò e Raffaele Pisano, l’autista che allora guidava il camion che investì il giovane a Roseto Capo Spulico. L’incidente avvenne sulla Statale 106 jonica il 18 novembre 1989.
La vicenda conserva ancora tanti lati misteriosi anche nella dinamica dell’incidente, e comunque anche le versioni di uno dei testimoni non sono state sempre attendibili. La tragedia nel 1989 venne considerata dagli inquirenti un suicidio, ma il caso è stato riaperto su richiesta della famiglia del ragazzo e in base a nuove perizie eseguite sulla dinamica dei fatti.
Quando il caso era stato chiuso la versione ritenuta attendibile dagli investigatori era questa: Bergamini si sarebbe ucciso dopo aver incontrato la ragazza con cui usciva da tempo ma che da due settimane aveva lasciato. Stando anche alle testimonianze della ragazza, Bergamini aveva in quel periodo problemi con la squadra e forse anche interiori. In base a questo il calciatore aveva deciso di lasciare Cosenza e anche l’Italia, e proprio quel giorno avrebbe salutato la ex per poi partire per l’estero. Mentre erano in macchina, proprio a Rosero Capo Spulico, Isabella avrebbe convinto Denis a non partire. Improvvisamente il giovane avrebbe fermato la vettura e si sarebbe gettato sotto le ruote di un camion che stava arrivando. I familiari non hanno mai creduto a questa versione, e anche i compagni di squadra di Bergamini hanno smentito i problemi del ragazzo.
L’autista però qualche giorno dopo ritrattò la sua versione e disse di aver investito il ragazzo ma negò che Bergamini si fosse tuffato sotto al camion trascinandolo per diversi metri. La ricostruzione coincideva con quella del medico legale Pasquale Coscarelli, che allora aveva elaborato una perizia che escludeva che il corpo di Bergamini fosse stato trascinato. La tesi del suicidio non convinse affatto e da qui spuntò l’ipotesi che il calciatore sarebbe stato ucciso precedentemente e poi lasciato schiacciare dal camion. Nel 2011 la procura riaprì il caso e iscrisse, nel 2013, la ragazza e l’autista sul registro degli indagati, la prima con l’accusa di concorso in omicidio, il secondo per falsa testimonianza. Ad oggi non c’è stato alcun riscontro.